A Torino la mobilitazione dell’edilizia: due pullman dall’Alto Milanese
La mobilitazione si terrà a Torino sabato 1 aprile. Dieci i pullman organizzati dai sindacati per un totale di 800 lavoratori lombardi. Sono due i pullman che partiranno dall'Alto Milanese
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Dieci pullman organizzati dai sindacati per la mobilitazione dell’edilizia per un totale di 800 lavoratori lombardi provenienti anche dall’Alto Milanese (un pullman Fillea CGIL Ticino Olona e un pullman Feneal Uil). Questi i numeri che rappresenteranno la Lombardia alla mobilitazione nazionale dei lavoratori dell’edilizia prevista per sabato 1° aprile e organizzata da Feneal Uil e Fillea CGIL. In quest’occasione scenderanno in piazza anche i lavoratori del settore del legno che sono in stato di agitazione.
La manifestazione
Diritti, ambiente, casa, città e lavoro saranno i temi che verranno toccati nel corso della manifestazione che è stata organizzata in 5 periferie di città italiane alla presenza dei segretari generali di categoria. La Lombardia andrà a Torino in zona Falchera, dove è previsto, tra gli altri, l’intervento del Segretario Organizzativo della Fillea Nazionale Maurizio Maurizi e del Segretario Generale Nazionale Feneal Uil, Vito Panzarella.
Mobilitazione dell’edilizia, Fillea CGIL Ticino Olona: «Vogliamo un Paese più efficiente e sicuro»
Le richieste
I lavoratori chiedono al Governo Meloni di ritirare le modifiche al codice pubblico degli appalti, in modo particolare quelle relative all’introduzione del sub appalto a cascata e quella relativa alla cancellazione della parità di trattamento economico e normativo nei confronti dei lavoratori con il CCNL applicato dall’azienda che ha preso l’appalto. In piazza, lavoratori e sindacati chiederanno anche la modifica del decreto 11/2023, sui bonus edili che «rischia di distruggere 100 mila posti di lavoro e soprattutto di escludere milioni di cittadini a basso reddito dalla possibilità̀ di avere una casa più vivibile, sicura, efficiente in termini energetici, più salubre e con bollette meno care – precisano i sindacati -. Bisogna prevedere la cessione dei crediti, introducendo una rimodulazione dei bonus edilizi, per i redditi delle famiglie con ISEE fino a 30.000 euro anno, l’edilizia popolare i condomini di periferia. E ancora: una legge quadro per la rigenerazione urbana, con una nuova pianificazione urbanistica basata su maggiori risorse e strumenti partecipativi, vincoli stringenti sull’obbligo di applicare e rispettare i CCNL Edili in tutti gli appalti e il ripristino del divieto dei sub appalti a cascata come previsto dall’attuale Codice degli Appalti».
FENEALUIL e Fillea CGIL
«Vogliamo – dichiarano i segretari generali di FENEALUIL e Fillea CGIL Lombardia Riccardo Cutaia e Ivan Comotti – diritti nel lavoro, politiche industriali, certezza di risorse, maggiore programmazione per avere maggiore qualità del lavoro, qualificazione dell’impresa, nuovi materiali e nuove tecniche costruttive. Vogliamo diventare un Paese migliore, più efficiente, sicuro e ambientalmente sostenibile. Per fare questo dobbiamo difendere e valorizzare il lavoro di qualità, sicuro e legale, indispensabile per azzerare le morti sul lavoro in particolare nei cantieri. Su questo, come sindacato, siamo pronti a dare il nostro contributo, ma prendiamo atto che il Governo non ha coinvolto in nessun tavolo sugli appalti e sulle politiche di settore le organizzazioni sindacali, non riconoscendo ai lavoratori il ruolo che meritano: quello di protagonisti della vita economica e sociale del Paese. Per questo porteremo, il nostro volto, la nostra voce e la nostra protesta nella manifestazione di Torino, una delle 5 che sabato in tutta Italia si organizzeranno per chiedere al Governo di fare la cosa buona».
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