La chiusura del Cinema Teatro la Torre – ci sono anche i social e i blog a dimostrarlo – è ancora oggi una ferita aperta per Rescaldina, che lì, tra le pareti progettate nientemeno che dal designer Vico Magistretti dove sono passate intere generazioni del paese, ha ascoltato suonare i mostri sacri della musica italiana. Venticinque anni e innumerevoli proposte elettorali dopo l’uscita dalla sala dell’ultimo spettatore, la nostra testata è tornata sul palcoscenico di via Melzi insieme alla Fondazione Vico Magistretti, agli artisti Renato Franchi e Gianfranco D’Adda e al sindaco Gilles Ielo per provare a capire quale futuro possa esserci per un “luogo del cuore” che ha regalato a Rescaldina un passato di tutto rispetto.

LA FIRMA DI VICO MAGISTRETTI SUL PROGETTO

Il nome di Vico Magistretti non ha bisogno di presentazioni: architetto e urbanista di successo, è entrato nelle case degli Italiani per più di mezzo secolo firmando alcuni dei pezzi più iconici del design del ‘900: giusto per citarne uno, la lampada Eclisse. Non tutti, però, sanno che Magistretti, oltre a fare la storia dell’architettura e del design, ha fatto anche quella di Rescaldina progettando la Chiesa della Madonna della Neve di Ravello e, soprattutto, il Cinema Teatro La Torre, che poi sarebbe diventato un tempio della musica italiana, quella con la M maiuscola. Per raccontare la storia di questo piccolo gioiello dell’architettura, sul palco di via Melzi abbiamo incontrato Margherita Pellino, responsabile dell’archivio storico della Fondazione Vico Magistretti, la fondazione che conserva l’archivio lasciato dall’architetto e designer milanese.

Rescaldina sulle riviste di architettura: sul Cinema Teatro La Torre c’è la firma di Vico Magistretti

QUANDO A RESCALDINA SUONAVANO BATTIATO, VECCHIONI E DE ANDRÉ

Chi passeggia lungo via Barbara Melzi a Rescaldina del Cinema Teatro La Torre, ormai, vede ben poco: la teca con la scritta Cinema Teatro La Torre – o meglio quel che resta delle sue lettere rosse – e quello che una volta era l’ingresso principale del cinema, oggi troppo spesso ridotto a parcheggio. Difficile immaginarlo, ai giorni nostri, nei suoi anni d’oro, quegli anni ’70 e ’80 quando sul suo palco suonavano artisti come Franco Battiato, Fabrizio De André e Roberto Vecchioni. Eppure il Cinema Teatro La Torre nei decenni scorsi ha ospitato le prove di tour e concerti dei grandi della musica italiana. Lì, tanto per citare qualche altro nome, hanno suonato Mango, la PFM, Alice, Garbo, Giuni Russo, i New Trolls, Eugenio Finardi, gli Stormy Six, Elio e le Storie Tese, Eros Ramazzotti, Gianluca Grignani.

Quando al Cinema Teatro La Torre di Rescaldina suonavano Battiato, Vecchioni e De André

QUALE FUTURO PER IL CINEMA TEATRO LA TORRE?

Negli anni le proposte per riqualificare quello che per Rescaldina è stato e continua ad essere un vero e proprio “luogo del cuore” hanno spaziato dal project financing alla creazione di una fondazione in cui coinvolgere amministrazioni provinciali e regionali, privati e compagnie teatrali. Nonostante le idee non siano mancate, però, in via Melzi tutto è rimasto com’era quando l’ultimo spettatore ha lasciato la sala e le incognite sul domani vanno dalla “convivenza” con la vicina RSA – che almeno fino al 2029 avrà un contratto di comodato in essere per l’utilizzo della struttura e che per il paese, ai temi della pandemia e della popolazione che invecchia sempre di più, è fondamentale – alla formula di gestione del teatro una volta andata in porto la ristrutturazione. Senza dimenticare il nodo che forse pesa più di tutti, ovvero il costo dell’intervento: basti pensare che già una decina di anni fa si parlava di una cifra tra i due e i tre milioni di euro.

C’era una volta il Cinema Teatro La Torre: sul palco dei grandi della musica pesa il nodo ristrutturazione

Video realizzato da Marco Corso e Thomas Massara