Il nome di Vico Magistretti non ha bisogno di presentazioni: architetto e urbanista di successo, è entrato nelle case degli Italiani per più di mezzo secolo firmando alcuni dei pezzi più iconici del design del ‘900: giusto per citarne uno, lampada Eclisse. Non tutti, però, sanno che Magistretti, oltre a fare la storia dell’architettura e del design, ha fatto anche quella di Rescaldina progettando la Chiesa della Madonna della Neve di Ravello e, soprattutto, il Cinema Teatro La Torre, che poi sarebbe diventato un tempio della musica italiana, quella con la M maiuscola.

Chiuso dalla fine degli anni ’90, il Cinema Teatro La Torre negli anni di gloria ha ospitato artisti del calibro di Battiato, Vecchioni e De André, che insieme a tanti altri pezzi da 90 del panorama musicale italiano tra le sue pareti hanno provato per tour e concerti e hanno registrato brani che hanno segnato la storia della musica nel nostro Paese. Per raccontare la storia di questo piccolo gioiello dell’architettura, LegnanoNews sul palco di via Melzi ha incontrato Margherita Pellino, responsabile dell’archivio storico della Fondazione Vico Magistretti, la fondazione che conserva l’archivio lasciato dall’architetto e designer milanese.

Il progetto del centro ricreativo Circensia, nel cui ambito è stato realizzato il Cinema Teatro La Torre, risale alla prima metà degli anni ’50, per la precisione al 1954, e vedrà dopo un biennio di lavori tra il 1954 e il 1956. «È un progetto di un Magistretti giovane – ci racconta Margherita Pellino -: Vico è nato nel 1920 e all’epoca era ancora un giovane progettista. L’aspetto interessante di questo progetto è che è una delle sue poche esperienze di committenza di comunità: il centro è stato voluto da associazioni e gruppi locali che si sono messi insieme proprio perché volevano un centro ricreativo e culturale a Rescaldina. Questo ha molto segnato l’intero intervento, nel senso che è un progetto con una disponibilità economica piuttosto ridotta e molti degli accorgimenti adottati e delle scelte progettuali si muovono proprio in una logica di risparmio e vantaggio economico».

Un esempio è il corpo che affaccia sulla via Melzi, che è stato costruito su un edificio preesistente. Ma anche la parte costruita ex novo, ovvero quella del cinema vero e proprio, è stata realizzata eliminando proprio per ragioni di costo la balconata e sostituendola con delle gradinate. Così come per il sipario è stata scartata la strada “tradizionale” del velluto in favore della canapa.

«Conserviamo in archivio la relazione di progetto scritta da Vico per realizzare questo intervento, che tra l’altro è stato pubblicato sulla rivista di architettura Casabella ed ha ricevuto parecchio interesse dalla stampa di settore – aggiunge Pellino -. “La struttura della sala – vi si legge – è molto semplice: è stata eliminata la balconata, molto costosa, creando una semplice gradonata appoggiata direttamente ai piccoli muri di spina”. Sempre nella logica del vantaggio economico in relazione al tipo di committenza, nella relazione Magistretti aggiunge: “Il sipario che occupa tutto il fondo della sala e i tendaggi degli ingressi e delle uscite di sicurezza sono in canapa pesante, a strisce di diversa larghezza composte secondo schemi vari, nei colori arancio, rosso e giallo. La soluzione, oltre ad essere molto più economica di quella tradizionale con il velluto, presenta un particolare interesse cromatico che caratterizza tutto l’ambiente“».

Il Cinema Teatro La Torre, dopo gli anni di gloria, è stato chiuso definitivamente nel 1998 per ragioni di sicurezza. Oggi di quella sala rimane solo una platea vuota che guarda ad un palco tristemente calcato, ormai da decenni, dai piccioni che si sono intrufolati nell’edificio invece che dagli artisti. Il sogno di vederlo tornare agli antichi fasti, però, resta, e Rescaldina continua a sperare di riabbracciare uno dei suoi “luoghi del cuore”.

In copertina e in pagina i disegni di Vico Magistretti tratti dalla documentazione d’archivio della Fondazione