Elly Schlein, deputata ed ex vice presidente dell’Emilia-Romagna, è la nuova segretaria del Partito Democratico. Lo hanno deciso le urne delle primarie dei Dem, che domenica 26 febbraio hanno raccolto in tutta Italia la voce di chi, iscritto o meno al partito, ha voluto dire la sua sul futuro della leadership del PD dopo le dimissioni di Enrico Letta. Urne che peraltro hanno ribaltato non solo tutti i pronostici, ma anche il verdetto dei congressi di circolo, che si erano chiusi con Bonaccini al 52,87% e  Schlein al 34,88%.

«Ce l’abbiamo fatta – sono state le prime parole indirizzate dalla nuova segretaria ai suoi sostenitori -. Vi sono immensamente grata perché insieme abbiamo fatto una piccola, grande rivoluzione: anche stavolta non ci hanno visti arrivare. Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi: lavoreremo su questa fiducia. È un mandato chiaro a cambiare davvero, come abbiamo detto in queste settimane, volti, metodo e visione, con una linea chiara che metta al centro il contrasto ad ogni forma di diseguaglianza, il contrasto alla precarietà per un lavoro di qualità, dignitoso e anche per affrontare con massima urgenza e serietà l’emergenza climatica. Parte davvero da noi: possiamo dire che oggi finalmente un popolo si è riunito, ha risposto alla nostra chiamata, e la maggiore responsabilità che abbiamo è non tradire mai questa fiducia».

Elly Schlein ha vinto largamente anche l’Alto Milanese, dove in tutto per le primarie hanno votato 3.007 persone nella ventina di seggi allestiti: nel nostro territorio la nuova segretaria ha sfondato quota 60% dei consensi lasciando Stefano Bonaccini poco sotto il 38%. La vittoria più larga per Schlein è arrivata da Arconate, Rescaldina e Robecchetto con Induno dove ha ottenuto più dell’80% delle preferenze dei votanti, ma anche a Dairago, Nerviano, San Giorgio su Legnano e Vanzaghello ha superato la soglia del 70%. Solo Busto Garolfo e Nosate le hanno preferito il governatore dell’Emilia Romagna: lì la nuova segretaria si è fermata rispettivamente al 46,47% e al 40%, mentre a Magnago è finita in pareggio.

Vittoria più che di misura per Schlein anche a Legnano, dove è stata la più votata in tutti e tre i seggi allestiti, sfiorando quota 60% in centro e nell’Oltresempione e dilagando oltre il 65% nell’Oltrestazione. «Ha vinto Schlein, ma ha vinto soprattutto il PD – è il commento del sindaco Dem Lorenzo Radice -: ancora una volta il solo partito in Italia che ha il coraggio di far scegliere la propria guida a un milione di persone. Ha vinto Schlein perché e stata più brava a rappresentare il cambiamento che tutti vogliamo e chiediamo al PD. Da domani si lavora con lei: a chi ha vinto, il compito di coinvolgere davvero quei tanti che non militano, quei tanti che oggi sono ricomparsi dopo anni ai gazebi, quei tanti che hanno scelto Schlein. A loro guidarci nel definire metodo, tempi e scelte strategiche. E infine, a Schlein e a chi a vinto, il compito di guidare il Partito tenendo strette a sé le decine di migliaia di persone che militano nel PD e che hanno votato Bonaccini. Abbiamo bisogno di una stagione di unità, di rinascita, per tornare a ridare quell’orgoglio che il nostro popolo merita».

Come a livello nazionale, il risultato delle primarie è arrivato inaspettato anche nell’Alto Milanese, dove Bonaccini era dato come ampiamente favorito dopo l’esito dei congressi di circolo che hanno portato – con il voto dei soli iscritti – alla scelta dei due candidati finali: il presidente dell’Emilia Romagna, infatti, era avanti su Schlein quasi ovunque, con la mozione pro Elly Schlein passata solamente nei circoli di Canegrate e San Giorgio su Legnano, Dairago e Rescaldina e arrivata alla pari con quella pro Bonaccini in quelli di Nerviano e Inveruno-Arconate. Bonaccini, invece, aveva brillato soprattutto nei circoli di Buscate, Busto Garolfo, Cerro Maggiore e Legnano, dove aveva ottenuto più del 50% dei voti.