Non c’è solo la siccità dietro la carenza di acqua: la mappa della dispersione idrica nel Legnanese
Nella città metropolitana di Milano Gruppo CAP registra una dispersione idrica del 18,2%, più bassa rispetto alla media nazionale
Mentre si profila un’altra estate nel segno dell’emergenza siccità – ammesso che dall’ultima stagione estiva l’emergenza sia mai stata realmente superata -, in Italia la rete idrica continua letteralmente a fare acqua da tutte le parti, con il PNRR che stima la dispersione media intorno al 41% delle risorse idriche destinate alla distribuzione per usi civili e l’Istat che nel report diffuso a marzo dello scorso anno, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, parla di 0,9 miliardi di metri cubi di acqua immessa in rete dispersi solo nel 2020.
La dispersione idrica, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, è da attribuire «a fattori fisiologici presenti in tutte le infrastrutture idriche, alla vetustà degli impianti, prevalente soprattutto in alcune aree del territorio, e a fattori amministrativi, riconducibili a errori di misura dei contatori e ad allacci abusivi». Ma in un quadro dove il CNR stima che una percentuale tra il 6% e il 15% degli Italiani viva ormai in territori «esposti ad una siccità severa od estrema», è evidente che ogni goccia persa, indipendentemente dalla causa, non può che essere una goccia di troppo.
In Lombardia il livello di dispersione idrica si attesta in media al 23,4%, mentre nella città metropolitana di Milano Gruppo CAP, gestore del servizio idrico, registra «una dispersione del 18,2%, sensibilmente inferiore alle media nazionale, e anche alla media europea: un dato che è in costante calo rispetto agli anni precedenti (nel 2019 era al 19.6%), e l’obiettivo è di arrivare al 15% entro il 2033».
Ma nel nostro territorio qual è la situazione? I dati più recenti forniti dall’Istat riguardano solamente i comuni capoluogo di provincia o delle città metropolitane, mentre quelli relativi ai comuni più piccoli risalgono al 2018 e parlano di una dispersione media superiore al 20% nel nostro territorio, con picchi oltre il 32% a Busto Garolfo, Nerviano e San Giorgio su Legnano e solamente Canegrate, Cerro Maggiore, Parabiago e Villa Cortese al di sotto del 15%. Si tratta di un’istantanea che, però, con ogni probabilità, negli anni più recenti è fortunatamente andata in miglioramento, in linea con il trend della città metropolitana di Milano evidenziato dal Gruppo CAP.
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