“L’ordine del giorno Amadei respinto perchè doveva passare prima in commissione”
Secondo i capogruppo della maggioranza, le politiche attive del lavoro non possono essere ridotte ad un rapido passaggio in consiglio comunale, ma necessitano di una più ampia discussione in una commissione ad hoc. Accusa al consigliere Amadei di voler apparire piuttosto che essere
E’ un lungo comunicato quello con il quale i capigruppo di PD, Insieme per Legnano-Legnano Popolare, riLegnano rispondono soprattutto al consigliere del gruppo misto (già consigliere del PD) Federico Amadei, firmatario di un ordine del giorno sulle politiche del lavoro, bocciato nell’ultima seduta del consiglio comunale a Legnano.
Una nota che parte da un dubbio “amletico”: «Essere oppure apparire? E’ il dilemma e la domanda che ci poniamo tutte le volte che vengono portate in consiglio comunale proposte in cui partendo da un tema certamente importante e decisivo per le vite di tanti cittadini, come ad esempio il lavoro e le politiche attive del lavoro, si chiedono impegni che sarebbero inattuabili per l’amministrazione comunale. Nella seduta del consiglio comunale del 24 gennaio è stato presentato dal consigliere Amadei del Gruppo Misto un ponderoso OdG dal titolo “Rivoluzione ecologica delle politiche attive del lavoro: nuovo ruolo del Comune di Legnano”, da lui stesso definito, forse con eccessiva prosopopea, “Piano Marshall del lavoro” ( per coloro a cui questo nome non dice nulla, e per comprendere il paragone, sappiano che si tratta del gigantesco piano di aiuti economici che gli U.S.A. misero in campo per la ricostruzione dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale)».
E la maggioranza alla proposta risponde con un altro dubbio: «Quella del consigliere Amadei è una proposta che non tiene minimamente conto di quello che c’è già e delle competenze che hanno enti come la Regione, la città metropolitana, di quello che hanno costruito in questi anni molti enti non profit che faticosamente tutti i giorni sono impegnati su un tema grave e decisivo come le politiche attive del lavoro. Ha senso creare uno Sportello Lavoro del Comune, come proposto dal Gruppo Misto, quando esiste già a Legnano un servizio pubblico appositamente strutturato gestito da AFOL Ovest Milano e quando proprio il Comune 10 anni fa ha ceduto la propria struttura operante nelle Politiche Attive del Lavoro, il Centro di Formazione Professionale, in considerazione del mutato quadro di competenze istituzionali e di complessità gestionale?»
Secondo la maggioranza «si cerca o si vorrebbe impegnare un’amministrazione su iniziative che non la vedono destinataria né di risorse né di competenze», così viene ribadito il concetto secondo cui questa Amministrazione comunale è già impegnata su diversi fronti con:
– una Consulta economia e lavoro, nell’ambito del patto dei sindaci dell’Altomilanese, organo che riunisce comuni, Afol, parti datoriali e sindacali.
– un Tavolo di lavoro per coordinare gli attori del territorio interessati a sviluppare formazione tecnica post diploma (IFTS e ITS) e sostegno ai corsi IFTS degli istituti dell’Acqua e Bernocchi.
– la partecipazione al servizio inserimenti lavorativi tramite azienda SO.LE per soggetti fragili e disabili.
– in collaborazione con Afol Ovest è stato organizzato un evento importante come la “Fiera del lavoro” per l’incontro tra domanda e offerta, riunendo in un’unica sede tutte le agenzie pubbliche e private che si occupano di lavoro: la sperimentazione del 9 novembre u.s. ha consentito di svolgere 300 colloqui in un sol giorno grazie alla professionalità del personale di Afol Ovest.
– Ogni venerdi l’Amministrazione rilancia sui propri social le offerte di lavoro e/o i servizi di Afol
– Con le parti sindacali e datoriali l’Amministrazione mantiene un confronto costante durante tutto l’anno per ciò che attiene temi e problemi inerenti Legnano, attraverso gli incontri di “Bilancio fuori del Comune” durante i quali il confronto avviene non solo sui numeri di bilancio ma anche sulle politiche comunali a 360 gradi, e con incontri specifici per progetti e/o situazioni di difficoltà e crisi aziendali.
La maggioranza ha pertanto «respinto l’ordine del giorno di Amadei perché, oltre alle motivazioni sopra addotte, avrebbe avuto la necessità, insieme a tante altre proposte, di un dibattito ben più approfondito, non compresso nei tempi imposti del Consiglio, che ha ridotto il tutto a semplici dichiarazioni di voto. Non a caso – la conclusione – la maggioranza, riconoscendo l’importanza del tema, ha proposto di discuterne in una commissione ad hoc da convocare al più presto, in cui partecipino anche i protagonisti del settore».
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