La pandemia da Covid ha influito negativamente sulla lotta all’infezione da Hiv, il virus dell’immunodeficienza umana. Continuano infatti ad aumentare le diagnosi tardive, e questo comporta la scoperta dell’infezione ad uno stadio già avanzato. Nel territorio dell’Asst Ovest Milanese ci sono in media tra le 10 e le 15  nuove diagnosi all’anno. Per cercare di sensibilizzare maggiormente sul tema il 1 dicembre si celebra, come ogni anno a partire dal 1988, il World AIDS Day, la giornata mondiale della lotta all’AIDS. Anche Legnano è in prima fila con un evento che si terrà domenica 4 dicembre, al Centro Pertini: il “Fast track cities”

Sul tema è intervenuto Pierangelo Clerici direttore U.O. Microbiologia ASST Ovest Milanese nonchè presidente di AMCLI. «L’Hiv esiste e il contagio si può prevenire. Non bisogna avere remore nel fare il test perché oggi più che mai è possibile curarsi».  Il microbiologo ha spiegato che negli ultimi anni sono stati segnati numerosi punti di vantaggio sull’infezione da Hiv/Aids, grazie ai progressi  sul versante laboratoristico. «Innovazioni che hanno consentito una diagnosi e un monitoraggio sempre più accurato – ha precisato il microbiologo legnanese -. Sul versante clinico, questi progressi, hanno determinato un cambiamento radicale della storia naturale dell’infezione, raggiungendo una sostanziale normalizzazione dell’aspettativa di vita e una drastica riduzione della contagiosità delle persone infette che ricevono i farmaci antiretrovirali».

Sono tre i messaggi fondamentali che l’Amcli intende promuovere in occasione della giornata mondiale della lotta all’Aids 2022. «Il primo messaggio esorta a mantenere alta la guardia e ad adottare tutte le misure disponibili per impedire il contagio. Oggi la gamma delle misure di prevenzione si è ampliata, includendo, oltre ai mezzi di protezione per il “sesso sicuro”, anche l’assunzione controllata di farmaci che bloccano l’attecchimento del virus fin dalle prime fasi. Il secondo messaggio esorta a utilizzare tutti i canali disponibili per raggiungere la consapevolezza del proprio stato di infezione, perché questo è il primo passo per potersi sottoporre alle cure che oggi come mai prima, sono sicure ed efficaci. Il terzo messaggio si basa sull’ormai assodata evidenza che l’infezione da Hiv, curata in maniera adeguata, determina la cessazione della contagiosità, concetto riassunto nel ben noto slogan U=U: undetectable (non rilevabile)=Untransmittable (non trasmissibile). Infatti la terapia antiretrovirale ben gestita, pur non determinando l’eliminazione del virus dai reservoir nei quali è annidato, ne arresta la replicazione. La condizione di carica virale non rilevabile corrisponde all’arresto della contagiosità attraverso i rapporti sessuali».

L’impegno della comunità dei Microbiologi clinici italiani qual è? «È un impegno costante nel contrasto alla diffusione dell’Hiv – ha commentato Clerici -. La scienza ci ha fornito ottimi strumenti, clinici, terapeutici e di laboratorio, per la gestione dell’Hiv/Aids. Non possiamo permetterci di sprecare il vantaggio che abbiamo guadagnato  sul virus attraverso anni di lavoro incessante: è necessario rimontare il gap che la pandemia da Covid-19 ci ha inflitto, e puntare al ripristino della consapevolezza del rischio e alla promozione della fiducia nelle strutture sanitarie che nonostante il gravame del Covid-19, hanno portato avanti con continuità l’impegno nella lotta all’Hiv/Aids».

“This is love”, al Centro Pertini di Legnano per azzerare le nuove infezioni da HIV