Imprese Alto Milanese, produzione stabile ma preoccupano i rincari delle materie prime
Nel terzo trimestre dell’anno 2022 l’attività manifatturiera dell'Alto Milanese ha registrato una sostanziale stabilità. In lieve miglioramento i livelli occupazionali
Nel terzo trimestre dell’anno 2022 l’attività manifatturiera dell’Alto Milanese ha registrato una sostanziale stabilità. La produzione industriale è infatti risultata invariata in tutti i settori, con il fatturato in contenuto calo e le scorte di prodotti finiti in crescita.
Continuano a preoccupare i rincari delle materie prime, e in particolare i costi dell’energia, che solo in minima parte le imprese riescono a trasferire sui prezzi di vendita, con conseguente erosione dei
margini aziendali e riduzione della capacità di autofinanziamento. Fondamentalmente confermati gli ordinativi ricevuti da clienti nazionali, e il flusso, ancora positivo, degli ordini dall’estero. In lieve miglioramento i livelli occupazionali. La propensione a investire si mantiene buona nonostante le condizioni di accesso al credito siano peggiorate per l’innalzamento dei tassi d’interesse e l’aumento dell’inflazione che ha impatto sempre più grande per le imprese. L’incertezza dell’economia internazionale in rallentamento, il perdurare
della pandemia, il conflitto russo-ucraino e la situazione politica nazionale gravano sulle aspettative
per il futuro. È infatti scesa al 49% (era il 65% nel trimestre precedente) la quota di imprese che
intende investire. Anche le prospettive a breve termine sull’andamento delle vendite sono state
riviste al ribasso: con riferimento ai prossimi sei mesi, il 29% del campione (era il 38% nella scorsa
indagine) prevede un incremento del fatturato, più del 50% un consolidamento, mentre un’azienda
su cinque si attende una riduzione.
Settore Meccanico
Produzione industriale e fatturato sostanzialmente stabili, in linea con il trend generale. Portafoglio ordini con commesse estere, seppur ancora positive, in rallentamento rispetto al trimestre precedente e ordinativi interni in aumento. Scende dal 67% al 55% la quota di aziende che ha in programma investimenti in macchinari e impianti nel breve periodo. Previsioni di fatturato uguale per il 60% delle imprese e in progresso per il 30%. In leggero sviluppo l’occupazione nel comparto meccanico.
Settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero
L’indagine ha evidenziato una produzione industriale, un livello degli ordinativi e un fatturato di base inalterati rispetto al periodo scorso. In diminuzione il flusso di nuovi ordinativi italiani, mentre crescono quelli provenienti dall’estero. In salita i costi delle materie prime impiegate, che solo in parte sono state trasferite sui listini prezzi. Nonostante le tensioni sulla marginalità e il permanere di lunghi tempi di pagamento, la richiesta di credito bancario è scesa. Le imprese prevedono per il prossimo semestre un miglioramento del
fatturato nel 45% dei casi. Oltre la metà del campione intende investire a breve termine.
Settori Lavorazione Materie Plastiche e Chimico.
Negli ultimi tre mesi, il settore ha registrato una modesta riduzione della produzione industriale. Il fatturato è risultato in flessione, ma il portafoglio ordini, soprattutto di matrice estera, ha tenuto. Il grado di utilizzo degli impianti è giudicato ancora soddisfacente. Sono proseguiti i rincari delle materie prime. Le aspettative di fatturato per il semestre a venire sono identiche nel 50% dei casi. Rispetto al trimestre precedente è decisamente calata la volontà di effettuare nuovi investimenti: solo il 43% delle imprese (era il 71% il secondo trimestre) ha pianificato spese in conto capitale.
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