La clinica Humanitas Mater Domini compie sessant’anni
Nato dall’intuizione di un gruppo di imprenditori castellanzesi e bustesi, l’ospedale è nato nel novembre 1962: oltre mezzo secolo di storia al servizio dei pazienti, con lo sguardo sempre rivolto al futuro
Novembre 1962: la clinica Mater Domini apriva le sue porte al primo paziente. Nato dall’intuizione di un gruppo di imprenditori castellanzesi e bustesi, l’ospedale compie sessant’anni, oltre mezzo secolo di storia al servizio dei pazienti, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.
Da clinica a conduzione familiare, oggi Humanitas Mater Domini è una realtà consolidata nel panorama della sanità lombarda. Dal 2007 parte di Humanitas, l’ospedale è cresciuto negli anni guardando alle esigenze del territorio, con nuovi spazi dedicati alla salute, un Pronto Soccorso che accoglie circa 26mila persone l’anno, oltre 91mila visite ed esami effettuati, percorsi di cura personalizzati, approccio multidisciplinare, Ricerca, innovazione tecnologica e servizi digitali.
La qualità clinica è da sempre alla base della sua attività, costantemente verificata e valutata da enti regionali, nazionali ed internazionali. L’ospedale, infatti, è uno dei pochi istituti italiani certificati “Joint Commission International”, l’ente di accreditamento internazionale che attesta la qualità degli ospedali in tutto il mondo.
Mater Domini è stata anche la prima struttura sanitaria italiana ad aver certificato il proprio Sistema di gestione Qualità ISO 9001 (dal 1997) e la prima della provincia di Varese ad aver ottenuto nel 2011 la certificazione OHSAS 18001 in ambito di Salute e Sicurezza dei luoghi di lavoro (aggiornata nel 2018 UNI EN ISO 45001:2018).
HUMANITAS MATER DOMINI E LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO DELLA CURA, DEI SERVIZI E DELLA FORMAZIONE
L’innovazione è parte fondamentale di questo percorso lungo sessant’anni. Dall’evoluzione delle cure, con percorsi completamente robotizzati in ortopedia, per interventi di protesi di ginocchio e anca sempre più personalizzati e un più facile recupero post-operatorio, all’endoscopia che, con l’Intelligenza Artificiale, ha reso più precisa la diagnosi del tumore del colon. Da non dimenticare la ricerca in urologia, con lo studio di una nuova tecnica chirurgica che preserva la continenza urinaria in pazienti sottoposti a interventi di chirurgia robotica per la rimozione del tumore della prostata o, ancora, la realizzazione di un naso elettronico, in collaborazione con il Politecnico di Milano, per potenziare e garantire una diagnosi non invasiva di questa neoplasia.
All’innovazione delle cure, di pari passo, sono evoluti i servizi, oggi digitali: dalla prenotazione online di visite ed esami alla consultazione dei referti fino all’accettazione in autonomia per facilitare il più possibile il percorso di cura dei pazienti. Per garantire la presa in carico e il monitoraggio delle condizioni di salute, soprattutto di persone fragili e cronici, l’ospedale ha affiancato la televisita alle visite specialistiche in presenza, un filo sempre più diretto tra medico e paziente, nel totale rispetto della privacy e della qualità clinica.
Un ruolo importante è anche l’attenzione alla formazione dei futuri professionisti della salute: nel 2021, il corso di Laurea triennale in Infermieristica di Humanitas University sbarca a Castellanza, un progetto che, oltre ad aver arricchito l’offerta didattica del territorio, vede tra gli aspetti distintivi la stretta integrazione con l’ospedale nella scelta dei docenti e nella possibilità di tirocini per le studentesse e gli studenti.
HUMANITAS MATER DOMINI E IL COVID: L’IMPEGNO NELLA PANDEMIA E NELLA RICERCA
Nel corso dei suoi sessant’anni di storia, l’ospedale è sempre stato attento ai bisogni dei pazienti e del territorio. Ne è un esempio l’impegno di Humanitas Mater Domini durante la pandemia da Covid-19, che ha visto scendere in campo tutti i suoi professionisti.
L’ospedale, infatti, struttura spoke per la rete regionale, ha dedicato oltre l’80% dei propri posti letto ai pazienti Covid e ha realizzato importanti investimenti per creare percorsi sicuri e nuove aree nel Pronto Soccorso e nella Terapia Intensiva atte a gestire contemporaneamente pazienti Covid e non. L’ospedale è diventato anche un punto di riferimento per le vaccinazioni ai pazienti fragili e agli insegnanti.
L’impegno di tutti i professionisti di Humanitas Mater Domini durante la pandemia da Covid-19 si è riscontrato anche sul fronte della Ricerca, con il Covid Care Program. Da inizio pandemia, medici, infermieri, operatori sociosanitari, tecnici e personale di staff hanno preso parte, su base volontaria, al primo studio epidemiologico italiano di grandi dimensioni, condotto su oltre 4mila professionisti delle strutture Humanitas lombarde, che ha ampliato le conoscenze sulla risposta anticorpale e protezione dal virus.
UN VIAGGIO NEL TEMPO ATTRAVERSO LE PAROLE DEI PROFESSIONISTI
Per celebrare questi anni di crescita, Humanitas Mater Domini ripercorre la sua storia, il legame con il territorio, l’evoluzione della cura, il valore della formazione e dell’esperienza clinica attraverso le parole dei suoi professionisti: quattro video interviste in cui ai ricordi personali e professionali si intrecciano racconti di vita.
Condotte da Rosi Brandi, giornalista e capo-redattrice de “La Prealpina”, il quotidiano che per primo ha dato la notizia dell’apertura dell’ospedale, i quattro episodi percorrono un “viaggio nel tempo”: dall’inaugurazione alla creazione del volontariato che oggi prende il nome di “Insieme con Humanitas”, una realtà che rappresenta uno dei valori portanti di Humanitas Mater Domini: l’umanità nella cura. A raccontarlo è Maria Belloli, coordinatrice del gruppo dei volontari e nipote di uno dei fondatori dell’allora Casa di Cura Mater Domini. Nel suo racconto traspaiono anche i ricordi d’infanzia e l’impegno della sua famiglia per la nascita di una realtà oggi storica per il territorio.
La malattia, che da bambino lo ha tenuto per diverso tempo nel letto di un ospedale e la conseguente passione per la Medicina, invece, sono alla base del racconto personale e professionale di Maurizio Moroni, chirurgo generale da oltre trent’anni in Humanitas Mater Domini. Nel suo episodio, il ricordo di come in questi anni l’ospedale, la il modo di curare i pazienti e il ruolo del medico siano cambiati: “Humanitas Mater Domini si è completamente trasformato e non solo da un punto di vista strutturale. Si è ampliata l’attività, le specialità mediche e chirurgiche, gli ambulatoriali. La Medicina in generale è evoluta. Basti pensare alla chirurgia. Oggi si parla di chirurgia robotica e intelligenza artificiale.”
La terza storia è quella di Davide Ghioldi, infermiere prima, coordinatore della Terapia Intensiva poi e ora parte del team della Direzione Medico Sanitaria dell’ospedale. Nel suo racconto l’amore per la sua professione che descrive come: “Il lavoro più bello del mondo”. A caratterizzare la sua storia sono proprio la passione e la crescita professionale, che gli hanno permesso di mettere a disposizione le competenze apprese sul campo in una nuova sfida: la prevenzione delle infezioni ospedaliere.
Tra gli aneddoti personali anche quelli di Laura Mansi, prima coordinatrice infermieristica del reparto di Cardiologia, ora del corso di Laurea triennale in Infermieristica di Humanitas University a Castellanza. Dal suo racconto emergono i primi anni in corsia, l’importanza degli studi per la sua carriera e il periodo della pandemia da Covid-19. L’entusiasmo di Laura però non si ferma: oggi ha scelto di dedicarsi alla formazione degli infermieri di domani, trasferendo loro la propria passione, come fece durante gli anni di lavoro in ospedale con i propri colleghi.
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