Tina Montinaro incontra il Consiglio Comunale dei ragazzi di Bollate
L'iniziativa rientra nelle attività programmate in occasione dell'esposizione della teca “Quarto Savona Quindici” con i resti dell’auto della scorta di Giovanni Falcone
I giovani del Consiglio Comunale dei ragazzi di Bollate hanno incontrato Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro capo scorta di Giovanni Falcone. L’iniziativa si è tenuta sabato 12 novembre e rientra nelle attività programmate in occasione dell’esposizione della teca “Quarto Savona Quindici” con i resti dell’auto della scorta di Giovanni Falcone. Struttura itinerante collocata venerdì 11 novembre in piazza A.Moro a Bollate. I consiglieri “junior” hanno potuto ascoltare la sua testimonianza e fare tante domande sulla strage di Capaci ma anche su altri aspetti della mafia, chiedendo «cosa si può fare per sconfiggerla?».
Il tour non si fermerà qui, ma proseguirà con decisione verso altre piazze: la Teca QS15 partirà nel pomeriggio di domenica 13 novembre per raggiungere Pavia. Si tratta di una iniziativa che è stata proposta proprio nell’anno in cui si celebrano i 40 anni dell’omicidio per mano mafiosa del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’Agente di scorta Domenico Russo e i 30 anni delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio a Palermo. Quarto Savona Quindici è il nome in codice usato per la Fiat Croma blindata che, il 23 maggio 1992, è stata colpita in pieno dalla deflagrazione di circa 500 chili di tritolo allo svincolo di Capaci ed è saltata in aria insieme alla macchina di Giovanni Falcone e della moglie Francesca Morvillo. All’interno del veicolo c’erano gli uomini della scorta del magistrato: Vito Schifani, Rocco Dicillo e il caposcorta Antonio Montinaro.
«Un onore e un emozione grande accoglierla come Presidente della Commissione Antimafia del Comune di Bollate – ha commentato Jordan Angelo Cozzi -. Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno lavorato per rendere questi giorni così pieni di Memoria. La QS15 continua a camminare in tutta Italia grazie all’impegno della Polizia di Stato e di Tina Montinaro».
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