Dal 4 Novembre a Legnano un rinnovato appello all’unità e alla pace
Le celebrazioni si sono sviluppate dalla sede dell'Associarma a piazza San Magno infine al cimitero monumentale
L’unità nazionale e la pace al centro delle celebrazioni a livello nazionale, grazie al messaggio al Paese del Presidente Mattarella, e in ambito locale, con il discorso tenuto oggi, domenica 6, dal sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, in piazza San Magno nel momento ufficiale delle celebrazioni del 4 Novembre. «In un Paese democratico, come il nostro, quello nato dalla Resistenza alla fine della seconda guerra mondiale, quello nato da milioni di morti, non soltanto in Italia, ma in tutta Europa, in un Paese democratico si è uniti nella diversità, nella pluralità delle idee e dei partiti, anche di quei partiti che si sono richiamati al Ventennio fascista- così Radice -. È questo l’unico modo di essere uniti: accettare le diversità. Nessuno se lo deve dimenticare mai, nemmeno oggi, nemmeno in un quadro radicalmente diverso da quello di cento anni fa. Chiunque governa – evidente il richiamo del sindaco all’attualità – , dopo aver vinto democraticamente le elezioni non deve dimenticare che non si governa , non si unisce un Paese, anche se si ha una solida maggioranza in Parlamento, con proclami e annunci di provvedimenti orientati a limitare le libertà e i diritti. Perché governando in questo modo si fa una cosa sola: si divide, si costruiscono muri e si crea conflittualità nella società».
Altro passaggio, quello dedicato alla pace: «È importante ricordare quello che fece quarant’anni fa il nostro esercito per la Pace in un Paese martoriato del Medio Oriente ed è importante riflettere sul fatto che, allora, mai si sarebbe pensato alla possibilità di una guerra combattuta fra due Stati dentro i confini dell’Europa. Ma l’invasione russa dell’Ucraina a febbraio ha smentito tutti e, dopo oltre otto mesi di conflitto, ancora non si vedono spiragli per la fine delle ostilità. Sembra esserci addirittura rassegnazione attorno all’impossibilità di arrivare alla pace; una pace giusta naturalmente, una pace che riconosca le responsabilità dell’aggressore e quelle dell’aggredito. E quando la politica non vuole o non riesce a fermare le guerre l’unico riferimento diventano parole come quelle pronunciate qualche giorno fa da Papa Francesco nel Forum per il dialogo interconfessionale in Bahrein: dire no alla bestemmia della guerra e all’uso della violenza. Diciamo anche noi no alla guerra e all’uso della violenza, lavoriamo per essere, nella nostra quotidianità, costruttori di pace, lavoriamo per unire e non per dividere, per creare relazioni e accorciare le distanze con gli altri».
Il messaggio del Presidente Mattarella
Il discorso integrale del sindaco Lorenzo Radice
Le celebrazioni si sono sviluppate dalla sede dell’Associarma con l’alzabandiera e la lettura delle motivazioni per le medaglie al valor militare assegnate a decorati legnanesi, quindi in piazza San Magno con la deposizione di una corona al cippo dedicato ai caduti, infine al cimitero con un omaggio alla cappella della prima guerra mondiale.
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