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Palio di Legnano

A Legnano messa solenne per il santo patrono e promessa della contrada San Magno: “Recuperiamo il dialogo”

La città riabbraccia la tradizione con la messa del santo patrono, tra offerta della cera e promessa della reggenza della contrada San Magno

Palio di Legnano - Investitura religiosa della reggenza della contrada San Magno

Nella giornata dedicata a San Magno Legnano ritrova uno dei momenti più significativi per la città nella celebrazione della messa solenne del santo patrono officiata da monsignor Angelo Cairati, parroco di San Magno e prevosto e decano della città. E lo fa, dopo la consegna delle benemerenze civiche in mattinata, sia attraverso la tradizionale offerta simbolica della cera per l’anno a venire portata all’altare dal sindaco Lorenzo Radice, sia con la cerimonia della promessa della reggenza della contrada San Magno, che ai piedi del Crocione tornato dopo 11 anni in basilica ha giurato fedeltà ai colori rossobiancorossi.

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«Di anno in anno dall’infanzia al compimento del nostro vivere terreno quanto Gesù ha detto e fatto scandisce i nostri giorni, nell’indifferenza di alcuni – che stanno diventando purtroppo molti – e nel coinvolgimento di altri – ha sottolineato monsignor Cairati durante l’omelia -. Finché la vita scorre nelle nostre vene ci è dato di incontrarlo, di seguirlo, portando umanità fragrante laddove ci sono quei vissuti logori e stremati dal peso del quotidiano che tutti noi conosciamo, quei vicoli chiusi della vita in cui talvolta entriamo anche noi. Incontrare persone che con umanità fragrante ci sono vicine e ci sono di sollievo è un grande dono. Festeggiare Cristo re dell’universo ci ricorda che ogni forma di autorità, di vero potere, è a servizio mai dei propri interessi personali, del proprio arricchimento a discapito degli altri, quanto del bene comune: questo vale per la chiesa come per la società civile. L’odierna ricorrenza ci propone una riflessione sullo scorrere del tempo e sul giudizio che ci attende. Per quanto ci affanniamo non possiamo decidere quando la nostra vita si compie: ebbene allora in questa vita cerchiamo il senso profondo, non solo l’inserimento sociale, non solo l’attività sportiva che mantiene magari una lunga giovinezza. La vita scorre e se uno non ne trova il segreto si condanna all’infelicità».

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L’appello di monsignore ha trovato eco anche nella parole che il primo cittadino Lorenzo Radice, tanto da sindaco quanto da supremo magistrato, ha voluto rivolgere alla città. «Stiamo vivendo una fase storica particolare – ha sottolineato Radice -. La nostra comunità come il resto del Paese sta venendo da anni difficili: la pandemia prima, la crisi energetica poi, la guerra alle porte del nostro continente, questa parola sinistra che grazie all’Europa abbiamo imparato a dimenticare in questi 70 anni ma che bussa alle nostre porte, il cambiamento climatico. Veniamo da tre anni di grosse fatiche e chiedo a tutta la nostra città uno sforzo: abbiamo bisogno di pace, di recuperare la capacità di dialogo a tutti i livelli. Non è facile perché quando siamo sotto stress si fa più fatica a costruire pace, ad essere pazienti e cordiali. Dobbiamo usare il cuore e la pazienza nei confronti di chi ci sta intorno, della nostra città, delle persone che incontriamo ogni giorno con grandi e piccole cose che non ci piacciono e ci danno fastidio. È un tempo difficile, in cui tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte nelle associazioni, nel Palio, nella chiesa, nella città, nelle istituzioni: nessuno si può chiamare fuori. L’augurio che faccio a tutti nella giornata del santo patrono è di recuperare questa capacità paziente in un mondo difficile e di essere sempre capaci di incontrare gli altri e con tolleranza e cordialità per riuscire a costruire ogni giorno un pezzettino di quella Legnano migliore e più bella che ciascuno di noi vuole».

Palio di Legnano - Investitura religiosa della reggenza della contrada San Magno

La messa solenne del santo patrono ha fatto da cornice anche all’investitura religiosa della reggenza della contrada San Magno, che ha fatto risuonare in basilica quel “prometto” capace di emozionare tutto il popolo rossobiancorosso prima per bocca del capitano Alessandro Zanovello, poi per voce del gran priore Giuseppe Scarpa, della castellana Lavinia Mescieri, dello scudiero Matteo Magnani e della gran dama Anna Lattuada.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Novembre 2022
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