Domenica 23 ottobre, nonostante la giornata uggiosa, folla nel maniero di Sant’Erasmo, per il tradizionale mercatino, ma soprattutto per il pranzo delle famiglie. Nel parcheggio dell’ex ospedale, erano presenti coraggiosi espositori, che hanno sfidato la pioggia e sono stati sicuramente premiati, vista l’affluenza. I numeri degli eventi di sant’Erasmo ormai li conosciamo bene e anche questa volta, le aspettative non sono state deluse. Forse attratte anche dai piatti tipici lombardi, diventati da un decennio immancabili accompagnatori del mercatino, sono state numerosissime le famiglie che hanno pranzato in maniero.

“Assolutamente doverosi i complimenti ai ragazzi della cucina di contrada e tutti i contradaioli non cuochi che a mo’ di staffetta hanno dato una mano – così una nota della contrada –  , che hanno trascorso due giorni murati in maniero a spadellare: trippa, cassoela e bruscitt le portate servite, naturalmente impiattate su un abbondante e fumante “letto di polenta”; lasagna e pasta al pomodoro, invece, per chi ha voluto stare leggero! Oltre al servizio ai tavoli, sono stati consegnati quasi duecento piatti in versione “asporto”, mentre il banchetto delle torte è stato chiuso quasi subito, visto che i dolci sono stati venduti tutti in un paio d’ore, prima di mezzogiorno”.

Nel pomeriggio, spazio ai bambini che hanno partecipato a laboratori “artistici”, organizzati da volenterose mamme contradaiole. Tra chiacchiere e sorrisi, caffè e merenda, la festa è andata avanti fino all’ora dell’aperitivo.

Da segnalare che, domenica, c’era un tavolo speciale, apparecchiato per le ospiti ucraine del Centro di Accoglienza Straordinario, gestito dal comitato di Legnano di Croce Rossa Italiana. Le ragazze, invitate dalla reggenza biancoazzurra, sono arrivate in maniero con un folto gruppo di volontari CRI e hanno apprezzato moltissimo i piatti, soprattutto la cassoela.
“Un grande gesto di solidarietà questo – così ancora la contrada- , che celebra nel modo migliore il concetto di famiglia, nel senso più ampio: quello di condivisione e accoglienza”.