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Nel Legnanese l’accensione del riscaldamento slitta al 29 ottobre

Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, Legnano, Nerviano, Parabiago e San Giorgio hanno rinviato al 29 ottobre l'accensione del riscaldamento

caloriferi riscaldamento

Le prime ordinanze erano arrivate già giovedì 20 ottobre dai comuni di Canegrate, Dairago, Legnano, Nerviano, Parabiago e San Giorgio su Legnano, altre sono arrivate in queste ore come quella del comune di Busto Garolfo. E c’è da scommettere che altre verranno emanate da qui a sera fino a coprire tutto il territorio o quasi. Anche il Legnanese, come è già stato fatto nel Rhodense e in grandi città come Milano e Varese, rinvia di una settimana l’accensione degli impianti di riscaldamento sulla scia delle temperature ancora miti di questi giorni e della necessità di far fronte alla crisi energetica e all’aumento dei costi di gas ed elettricità.

A Legnano e dintorni – che in base al piano per limitare il consumo di gas su scala nazionale varato dal Ministero della Transizione Ecologica nelle scorse settimane sono stati inseriti nella zona climatica E, dove il riscaldamento può rimanere acceso per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile – i termosifoni potranno quindi essere messi in funzione a partire da sabato 29 ottobre.

«Il conflitto in Ucraina ha comportato l’instabilità del sistema nazionale del gas naturale e la conseguente esigenza di rivederne le politiche di utilizzo per mezzo dell’adozione di misure finalizzate all’aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi – si legge nelle ordinanze “fotocopia”, al netto di qualche piccola variazione lessicale, firmate dai sindaci della zona -. L’impianto normativo rende evidente che l’ordinamento nazionale e europeo in materia di impianti termici e di utilizzo di gas sono volti alla massima riduzione possibile dei consumi di gas naturale e della relativa domanda, e che un’ulteriore riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici è pienamente conforme alla ratio delle norme e del sistema. Le temperature registrate sul territorio della Città Metropolitana, sono al di sopra della media stagionale».

Dal perimetro di applicazione dell’ordinanza sono esclusi «ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché le strutture protette per l’assistenza e il recupero di soggetti affidati a servizi sociali pubblici», «le scuole materne e agli asili nido», «gli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili» e «gli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Ottobre 2022
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