A Nerviano si alza il sipario su MotivArte: “Il cambiamento di ognuno cambia la società”
Presentato sullo sfondo di una lettura drammatizzata della Compagnia dei Gelosi e delle citazioni dei manifesti il progetto di street art MotivArte
Dall’inizio di ottobre, in queste settimane dove tra caro bollette e venti di guerra c’è ben poco da stare allegri, Nerviano è stata “invasa” da messaggi di positività sotto forma di manifesti per colorare il paese e diffondere ottimismo tra i cittadini grazie a MotivArte, il progetto di street arte di Enrica Mannari promosso in paese dall’assessorato alle pari opportunità. Ora sul progetto, al quale hanno aderito al momento solo 30 comuni in tutta Italia e Nerviano per primo in tutta la Lombardia, si è alzato ufficialmente il sipario con la presentazione alla cittadinanza davanti alle scuole elementari di via Roma.
A “dare voce” ai dieci manifesti con illustrazioni e pensieri che, nel segno del cambiamento, rimarranno affissi negli spazi dove solitamente si trovano le comunicazioni pubblicitarie fino a sabato 22 sono state l’assessore Carolina Re Depaolini e la consigliera delegata alle pari opportunità Arianna Codari, sullo sfondo della lettura drammatizzata della Lettera sulla felicità di Epicuro portata in scena dalla Compagnia dei Gelosi e intervallata dalle citazioni dei messaggi riportati sui manifesti di MotivArte e da alcune canzoni.
«Ci sono due tipi di cambiamento – ha sottolineato la consigliera Codari durante il momento di presentazione del progetto, rispetto al quale l’amministrazione ringrazia i partecipanti ed esprime l’augurio “di veder germogliare i semi del cambiamento per il bene dell’intera comunità nervianese” -: quello inaspettato, che ci obbliga a metterci in movimento per reagire, e quello che vogliamo perseguire, legato a tutte le azioni che mettiamo in atto per ottenerlo. L’importante è “muoversi” e agire, non subire passivamente ma iniziare dalle piccole cose perché il cambiamento di ciascuno è ciò che fa il cambiamento della società, e questo è ancora più importante in questo momento, tra guerra e pandemia».
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