Il caro energia crea difficoltà alle parrocchie di Legnano, aumento dei costi oltre il 100%
In tutte le chiese nessuna chiusura, ma iniziative per spostare le celebrazioni feriali in luoghi più ristretti come oratori e centri parrocchiali
Il caro energia preoccupa anche le parrocchie di Legnano chiamate a pagare fatture “esagerate”, rispetto il recente passato. Così più o meno tutti i parroci stanno ricorrendo a soluzioni che possano mantenere inalterati i calendari delle celebrazioni, ma abbiano anche attenzione ai costi necessari a sostenere l’attività religiosa: «Nessuna chiusura – precisa mons. Angelo Cairati, prevosto e decano di Legnano -, ma rispetto delle restrizioni, necessarie per limitare i problemi economici di questo periodo».
Il primo annuncio di novità era arrivato durante l’ultima messa festiva di settembre, quando monsignore si era rivolto ai fedeli con una domanda apparsa strana inizialmente eppure riferita al momento: «Ci vedete abbastanza?». Alla risposta affermativa della comunità, la spiegazione: «Per limitare i costi della energia, abbiamo abbassato l’illuminazione in basilica, mantenendo comunque una luce sufficiente». A San Magno, le messe feriali delle 9 e delle 16, verranno suddivise tra il Centro Parrocchiale e il Santuario della Madonna delle Grazie.
Una situazione identica è vissuta da don Stefano Valsecchi, parroco di Legnanello, costretto a limitare le funzioni nella chiesa del Santo Redentore. Le messe, infatti, durante la settimana si svolgeranno all’interno dell’Oratorio di via Melzi, mentre nella chiesa parrocchiale si svolgeranno solo le esequie funebri.
Una scelta obbligata comunicata in questi giorni ai parrocchiani attraverso una lettera aperta nella quale si legge: «L’aumento del costo del gas e dell’energia è vertiginoso. So che questo stato di cose, purtroppo, già lo state sperimentando nelle vostre famiglie, ma anche la nostra Parrocchia è in seria difficoltà».
Don Stefano, nella sua lettera, ha spiegato chiaramente la variazione che ha registrato nella voce di spesa. In pratica da gennaio ad agosto 2021 la Parrocchia aveva speso in utenze Uno Energy e Uno gas Energy 28.360 euro. Adesso per lo stesso periodo nell’anno la speso è pari a 61.290 euro con una spesa aggiuntiva di 32.930 euro «il 116% in più rispetto allo scorso anno». Inoltre nel mese di settembre 2022 sono arrivate bollette della luce per un importo pari a 5.000 euro. «Pensiamo a quanto questi importi cresceranno nei prossimi mesi quando le condizioni ambientali giocheranno sempre di più a nostro sfavore». Nel contempo le offerte raccolte durante le messe si attestano ad oggi a 700 euro settimanali circa (400 euro in meno rispetto alla media degli anni scorsi). «Questo dato ci dice che sia impossibile sostenere il costo delle bollette del gas».
Seguendo le indicazioni Gad (Gruppo Acquisti Diocesano) sono state sostituite le lampade esterne dell’Oratorio con luci a Led e sono state montate le termovalvole sui termosifoni dell’Oratorio. Ed inoltre sono in corso azioni di ottimizzazione degli spazi e delle risorse. Ma non basta. «Ci siamo accorti che in questa congiuntura storica non bastano più solo le “buone prassi” – spiega nella lettera don Stefano -, perché l’emergenza è “fuori scala” rispetto ad ogni tentativo di correttivo».
Oltre ad aver spostato le funzioni nella chiesa dell’Oratorio è stata spenta l’illuminazione della cella campanaria. Poi, nel limite del possibile, sarà spostata di quindici giorni l’inizio dell’accensione del riscaldamento. Le uniche luci che saranno accese in settimana nella chiesa del Redentore saranno quelle a Led (con sensori di movimento). Sono stati presi provvedimenti anche nella gestione del bar parrocchiale che verrà aperto dal giovedì alla domenica al pomeriggio. Mentre l’accesso ai campi resterà invariato. Verranno staccate dal circuito elettrico tutte le spine che si trovano nei bar e nei corridoi dell’ingresso e dei piani adibite fino ad ora per uso comune. Staccati dalla rete elettrica anche tutti gli elettrodomestici che consumano troppa energia (freezer, macchina granite…). La Scuola dell’Infanzia Paritaria Parrocchiale «sarà salvaguardata il più possibile, monitorando attentamente i consumi in relazione al servizio da erogare ai nostri piccoli e preziosi utenti».
Don Stefano ha concluso la lettera citando un proverbio: «Nella notte più scura vale di più accendere un fiammifero piuttosto che maledire l’oscurità. La nostra luce è Gesù Cristo e – di certo- non intendiamo metterlo sotto il moggio, perché illumini tutta la casa, ma soprattutto il nostro cuore».
Anche nelle altre parrocchie legnanesi si sta cercando di intervenire per contenere i costi. Dal canto suo don Marco Lodovici, parroco a San Domenico, sta monitorando la situazione per capire quale strategia attuare.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.