Quantcast

Giovanni Novara, vittima della violenza fascista nel 1922, e un anniversario trascurato

Il giovane legnanese venne ucciso il 17 luglio 1922. Questo grave episodio fu il primo di una lunga serie di violenze compiute dai fascisti in città. Il ricordo proposto da Saverio Clementi in una Legnano che ha dimenticato il centenario della morte

giovanni novara

Un anniversario passato inosservato, ma, grazie a questo contributo dell’amico giornalista-scrittore Saverio Clementi, riproposto per ricordare la figura di Giovanni Novara, ucciso da un comando fascista nel 1922. Si tratta del primo legnanese vittima delle violenze compiute a Legnano in quel periodo.


E’ passato sotto silenzio in città il centesimo anniversario della morte del giovane legnanese Giovanni Novara. Cadde vittima di un agguato fascista la sera del 13 luglio 1922, quando un commando composto da Diego Vassalli, Renato Falzone, Luigi Zanzottera, Ubaldo Ranzi, Antonio Bienati e Pasquale Bedani sorprese il giovane mentre usciva dal parrucchiere, all’angolo tra le vie XXIX Maggio e Rosolino Pilo. Gli spararono alcuni colpi di pistola colpendolo all’addome e alla scapola. Morirà pochi giorni dopo, il 17 luglio. Una lapide collocata sull’edificio davanti al quale si tenne l’agguato ricorda “la tirannide fascista che mai non poté piegarne lo spirito indomito”.
I suoi funerali videro la partecipazione di una grande folla (le cronache dell’epoca parlano di 5 mila persone). Giovanni Novara aveva vent’anni ed era vicino agli ambienti social-comunisti della città. L’omicidio si colloca in un periodo di particolare turbolenza politica. Legnano era amministrata da due anni da una giunta socialista guidata da Ermenegildo Vignati e viveva tutte le tensioni che in Italia stavano accompagnando la crescita violenta del Partito Nazionale Fascista. Frequenti gli scontri, anche fisici, tra le diverse fazioni politiche. A peggiorare la situazione si aggiungeva l’atteggiamento fazioso delle forze dell’ordine e delle istituzioni sempre più orientate a tutelare i fascisti anche se palesemente colpevoli di azioni squadriste.
Una conferma si ebbe subito dopo l’assassinio di Giovanni Novara. Un primo rapporto del Sottoprefetto definiva il giovane un “rapinatore”, un delinquente comune. Da una perquisizione della sede dei fascisti furono sequestrate 5 rivoltelle, 4 bombe a mano e 4 razzi di segnalazione. In prigione finì solo il Vassalli, mentre gli altri si diedero momentaneamente alla macchia. Il processo non fu mai celebrato e gli assassini poco dopo poterono tornare tranquillamente alle loro attività.
Questo grave episodio fu il primo di una lunga serie di violenze compiute dai fascisti in città. Pochi mesi dopo, con la marcia su Roma, l’Italia abbandonò per molti anni ogni parvenza di Stato democratico.
Saverio Clementi

Il crowdfunding continua!

Aiutaci ad attrezzare lo spazio centrale di Materia, la nuova sede di VareseNews.

Scopri come aderire e far parte di questo sogno

Redazione
info@legnanonews.com
Noi della redazione di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 01 Settembre 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore