Variante PGT a Legnano, Brumana “boccia” le linee guida: “Meno teorie astratte e più confronto”
Il capogruppo del Movimento dei Cittadini chiede alla giunta di aprire il confronto sulle linee guida per il PGT e di rendersi disponibile ad integrarle
Poco confronto con il consiglio comunale e con la cittadinanza, indirizzi che espongono «vaghe ed astratte teorie» e più di un punto fondamentale per la programmazione urbanistica lasciato scoperto. Franco Brumana, capogruppo del Movimento dei Cittadini in consiglio comunale, non risparmia le critiche alle linee guida per la variante generale del PGT di Legnano approvate nelle scorse settimane dalla giunta Radice. Al punto da chiedere la revoca della delibera («soluzione radicale», come riconosce lo stesso Brumana, che «sicuramente non verrà adottata») o almeno aprire «un serio ed approfondito dibattito» e manifestare «la disponibilità a integrare il documento con la sintesi che potrà essere tratta da questo confronto».
«Senza alcun confronto né in consiglio comunale né con la cittadinanza il 21 luglio 2022 la giunta ha deliberato le linee guida del nuovo PGT nel documento intitolato “Oltre la Città” – sottolinea il consigliere comunale sui social -. Contestualmente ha dichiarato l’immediata esecutività di questo atto di indirizzo, che è da ritenersi definitivo e vincolante e non una semplice proposta sulla quale avviare una discussione. Il testo unico degli enti locali, però, attribuisce alla competenza del consiglio comunale i piani territoriali e urbanistici e lo statuto del comune stabilisce che spetta al consiglio determinare gli indirizzi politici, sociali ed economici del comune. Se ne deduce che la delibera che ha definito, con effetti vincolanti, le linee guida del PGT doveva essere discussa e votata dal consiglio e non dalla giunta. Al di là delle considerazioni giuridiche sarebbe stato comunque doveroso, per ragioni di correttezza istituzionale e politica, investire della questione il consiglio ed aprire la discussione in città su questo tema di straordinaria importanza».
Non solo. Brumana punta il dito anche contro le «vaghe ed astratte teorie» esposte nelle linee guida «con frasi di ostica interpretazione e con inutili termini esoterici»: frasi «aberranti dal punto di vista della comunicazione» per il capogruppo del Movimento dei Cittadini e «finalizzate a mettere in soggezione il lettore per indurlo a ritenere che il PGT che si sta confezionando sia riservato alla comprensione di poche persone particolarmente colte in materia urbanistica. Ne consegue l’effetto che i cittadini sono indotti a prendere atto e a limitare le possibili critiche. In realtà queste astruserie non rivelano una superiore cultura urbanistica e sono del tutto inappropriate con riferimento al PGT, che costituisce l’atto politico fondamentale per il buon governo della città e che dovrebbe essere redatto in modo chiaro e comprensibile per poter essere meglio applicato e per consentire un’ effettiva partecipazione».
Per il consigliere, comunque, i problemi non si limitano alla forma. Brumana, infatti, da un lato trova un terreno comune nel ruolo territoriale assegnato dalla linee guida alla città e nell’importanza attribuita alla rete ferroviaria e alla stazione «quale centro della mobilità dell’intera zona» e condivide l’inserimento di temi – ai quale avrebbe peraltro dedicato più attenzione – come «la città policentrica, la riqualificazione con servizi adeguati delle periferie, l’ambiente, la mobilità, l’importanza del fiume, il corridoio dell’Olona, i parchi, la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico e monumentale e la limitazione della separazione determinata dalla ferrovia, dall’autostrada, dall’Olona, dal Sempione e dalle principali arterie di collegamento con i comuni vicini». Dall’altro però, condanna il silenzio del documento approvato dalla giunta «su altri punti fondamentali della programmazione urbanistica».
«Mentre la legge regionale 12/2005 pone come obiettivo del documento di piano lo sviluppo economico e sociale del comune, nel testo deliberato dalla giunta non è nemmeno accennata la questione dello sviluppo economico e sociale di Legnano, che purtroppo da molti anni attraversa una fase di declino economico e di perdita di posti di lavoro – è la critica mossa da Brumana -. Nella programmazione urbanistica della città occorre invece mettere al primo posto le misure per l’insediamento di nuove imprese e il potenziamento di quelle esistenti. Su questo tema sono necessari una seria analisi e un aperto confronto con le associazioni imprenditoriali e con i sindacati affinché possano fornire utili e concrete indicazioni. Il destino della città sarà legato alle soluzioni riguardanti le grandi aree dismesse quali la Tosi, la Manifattura, la Bernocchi, la Pensotti, la caserma e l’ex ospedale: anche su questo argomento di fondamentale importanza il documento approvato della giunta esprime solo banali auspici condivisibili da tutti, ma evita qualsiasi indicazione concreta».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.