Tre generazioni di artigiani, 85 anni di storia e una filosofia che non è mai cambiata: oggi come allora prima di tutto vengono le persone. È così che pochi giorni fa “Parrucchieri Raimondi”, vetrina che a Legnano c’è dal 1937, è arrivata ad essere riconosciuta insieme ad altre 455 attività sul territorio regionale come bottega artigiana storica da Regione Lombardia, dopo aver ricevuto nel 2007 il premio “Milano Produttiva” dalla Camera di Commercio.

Oggi è Eugenio Raimondi, nipote del fondatore, 51 anni, che dopo aver lavorato in altre attività ha rilevato il negozio del nonno e lo porta avanti giorno dopo giorno. E con lui LegnanoNews ha scambiato quattro chiacchiere per scoprire il segreto di una bottega così longeva.

Eugenio, ci racconta com’è nata la vostra vetrina?

Mio nonno, che come me si chiamava Eugenio, rilevò il negozio da un altro parrucchiere il 15 febbraio 1937. L’inizio vero e proprio della nostra attività risale al 1° marzo 1937: allora il negozio si trovava ancora in via Solferino, mio nonno si trasferì in via Madonna delle Grazie qualche anno dopo, quando lo stesso proprietario costruì una nuova porzione dell’edificio che affacciava su questa strada. Il nonno è stato operativo fino al 1967, da allora l’attività è proseguita con mio padre Ernesto, che ai tempi già faceva quello che una volta veniva definito il garzone di bottega. Nel 2006 poi, a seguito di alcuni suoi problemi di salute dovuti ad un incidente, sono subentrato io, prima per qualche mese come dipendente e poi come titolare. E nel 2008 ho fatto il grande “salto” trasferendomi di qualche numero civico e comprando un nuovo negozio che ho ristrutturato e fatto mio modellandolo sulle mie esigenze.

“Raimondi Parrucchieri” è ormai arrivato alla terza generazione quindi…

Il mestiere è stato tramandato di generazione in generazione: oggi abbiamo molti clienti nuovi, c’è chi viene e chi va, ma una parte della clientela frequenta il negozio da generazioni e possiamo dire che è in qualche modo cresciuta con noi. Negli anni naturalmente ci siamo rinnovati, ma sempre senza perdere di vista un aspetto fondamentale: il servizio va fornito senza fretta, prendendosi tutto il tempo necessario, ed è fondamentale ascoltare le persone e fare le cose con calma e con passione.

Il riconoscimento come attività storica arriva dopo due anni quantomeno complicati…

Sono stati certamente due anni eccezionali in negativo, anche la nostra attività come tante altre ha subito chiusure e restrizioni a causa della pandemia e gli aiuti che sono arrivati dalla istituzioni non sono stati granché. Piano piano, però, siamo riusciti a ripartire, come abbiamo sempre fatto nella nostra storia. Anche nel 2006, quando per l’incidente di mio padre il negozio rimase chiuso per tre mesi, ci trovammo a vivere un momento difficile ma abbiamo cercato di reagire e ci siamo rimessi in carreggiata: negli anni si sono alternati diverse volte volte momenti belli e brutto, ma l’importante è superarli e andare avanti come facciamo ormai da 85 anni.