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Numeri da record per i centri estivi a Dairago, è polemica sull’organizzazione

Botta e risposta tra maggioranza e opposizioni sull'organizzazione dei centri estivi, che quest'anno hanno fatto registrare molte più iscrizioni del previsto

Generica 2020

Adesioni record per il centro estivo a Dairago, per il quale in via Chiesa sono arrivate ben 110 richieste di iscrizione con “picchi” di domande di iscrizione anche per 80 bambini nella stessa settimana: numeri praticamente raddoppiati rispetto anche ai periodi più frequentati degli anni scorsi che hanno causato qualche problema logistico e più di una polemica.

La denuncia era partita nei giorni scorsi dalle opposizioni. A partire da Scelgo Dairago, che aveva condiviso l’esperienza della consigliere di minoranza Roberta Ghislotti – che era stata informata della mancata accettazione dell’iscrizione del figlio al centro estivo venerdì 10 giugno, a due giorni dalla data prevista per l’inizio delle attività – impegnandosi a «chiedere formalmente chiarimenti su quanto successo al sindaco e alla giunta» e sottolineando come «ancora una volta le parole di Civica Dairago» non fossero andate di pari passo «alla realtà dei fatti».

A rincarare la dose aveva poi pensato UniAmo Dairago, parlando di «bambini lasciati a casa nella tanto sbandierata “città dei bambini”». La civica aveva anche incontrato l’assessore Damiana Cozzi, condannando la «previsione errata» dell’amministrazione che non aveva tenuto conto dell’attivazione del centro estivo parrocchiale solo in orario pomeridiano, la «chiusura tardiva delle iscrizioni», la «mancanza di pre-iscrizione», il «mancato monitoraggio delle iscrizioni» e la «mancata comunicazione». «Resasi conto degli errori commessi e per non lasciare a casa 60 bambini l’amministrazione ha cercato all’ultimo secondo due educatori per poter accogliere altri 40 bambini. Uno è stato trovato e l’altro forse arriverà nelle prossime settimane. Tante famiglie si sono affidate a questo servizio e si sono trovate in grave difficoltà con bambini da iscrivere ad altri centri fuori paese (tutti per altro già iniziati e molti già al completo) o in custodia da parenti ed amici in attesa di trovare una sistemazione definitiva. Questa è la serietà con cui è stata gestita l’unica attività prevista per il tempo estivo dei bambini».

Mercoledì 22 giugno, poi, sono arrivate le spiegazioni dell’amministrazione. «Di fronte a questi numeri avevamo due possibilità – ha spiegato il sindaco Paola Rolfi -: limitarci ad accettare 40 iscritti, come preventivato nella carta dei servizi, oppure operare per garantire il maggior numero di iscritti possibile. Abbiamo scelto questa seconda strada. Tra giovedì 9 e sabato 11 giugno abbiamo comunicato a 72 famiglie, individuate in base ai criteri di precedenza contenuti nella carta dei servizi, l’accettazione della loro iscrizione, mentre le rimanenti famiglie sono state informate di come si stava operando per garantire anche a loro questo servizio. Giovedì 16 e venerdì 17 giugno, una volta che il gestore ha individuato il quarto educatore, abbiamo comunicato a tutte le famiglie rimanenti l’accettazione della loro iscrizione a partire da questo lunedì, 20 giugno. L’obiettivo di garantire al più ampio numero di famiglie il servizio di centro estivo, non senza qualche difficoltà, è stato raggiunto».

«Ringrazio le famiglie interessate per la comprensione, la pazienza e la fiducia in un’amministrazione che ha perseguito l’obiettivo di non lasciare a casa nessuno – ha aggiunto la prima cittadina -. Mi scuso se non siamo riusciti a fornire una risposta certa a tutti prima dell’inizio del centro estivo e mi rammarica che sei famiglie abbiano deciso di rinunciare all’iscrizione. Sicuramente dal prossimo anno prevederemo numeri maggiori garantendo, già da subito, almeno quattro educatori. Una partecipazione così ampia è anche la riprova della lungimiranza con cui la precedente amministrazione, da me guidata, nel 2017 ha deciso di estendere il centro estivo comunale anche ai mesi di giugno e luglio, cosa mai fatta prima».

I chiarimenti di via Chiesa, però, non sono bastati ad UniAmo Dairago, che ha ringraziato il sindaco «per avere (in parte) risolto il problema delle tante carenze ed errori commessi nell’organizzazione di questo servizio che, ricordiamo, è a pagamento. Sappiamo che in tanti non hanno potuto frequentare dall’inizio e altri non sono stati ammessi.
Semptre puntuale la sua comunicazione se è fatta per lodare se stessa e il suo operato, quasi nulla quando invece c’è da avvisare le famiglie di un problema, completamente nulla quando invece deve raccontare la preoccupazione e il disagio che hanno vissuto le famiglie che si sono iscritte, o delle loro ore perse a cercare di contattarvi e ad avere delle risposte, o dell’ansia dei genitori nel non sapere a chi affidare i propri bambini perché le comunicazioni sono arrivate a poche ore dall’inizio del servizio, o addirittura, a servizio già avviato».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Giugno 2022
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