Il Big Bang Music Fest torna dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia, ed è subito “sold out” in viale Papa Giovanni XXIII, dove il festival che ormai dal 2012 porta in paese musica e buon cibo con la regia dei Giovani Nervianesi ha ripreso a far ballare e cantare il “suo” pubblico facendo registrare una media di 5mila spettatori a serata con una line up che ha spaziato dal rock all’indie, dal rap alla musica elettronica per finire con una serata a suon di risate.

Nell’edizione della ripresa sul palco del Big Bang Music Fest si sono alternati, in 40 ore di musica e show, i Modena City Ramblers, preceduti dai Folkamiseria e dagli Uncle Bard & The Dirty Bastards, Inoki e la coppia di spicco della scena urban formata da Silent Bob e Sick Bud, che si sono esibiti dopo Finsta e Mattak, il duo mascherato dei Legno a cui hanno aperto la strada Svegliaginevra, Chiamamifaro e Manfredi e California. Per poi passare alla discoteca a cielo aperto con il duo electro-rock tedesco dei Digitalism, preceduto dal dj e produttore Bawrut, e Sam, Jack D. e Zero Due e al gran finale a suon di risate con Nello Taver dopo che a scaldare il palco hanno pensato Elianto e gli HornyTooRinchos.

In viale Papa Giovanni XXIII, poi, sono tornati anche gli immancabili after-show, con i dj del festival alla consolle dopo i concerti degli artisti sul palco principale, e cucina, bar e birreria. E che tutto questo al pubblico fosse mancato lo dice il successo riscosso ancora una volta dal Big Bang Music Fest. «Era un’incognita – sottolinea il presidente dei Giovani Nervianesi Massimiliano Crispino -: da due anni questo evento non veniva organizzato, quindi da una parte c’era la voglia di tornare ma dall’altra il rischio era che le persone si fossero abituate alla mancanza di socialità e fosse venuta meno la voglia di stare fuori casa. In realtà, però, già dalla prima serata c’è stata una grande affluenza: il gruppo era molto conosciuto e ce lo aspettavamo, ma il risultato ha superato le nostre aspettative. Tutte le serate, comunque, hanno fatto registrare numeri importanti».

Numeri dietro ai quali c’è una vera e propria montagna di lavoro per i Giovani Nervianesi, che sono tuttora all’opera per far tornare l’area verde di viale Papa Giovanni XXIII così come l’avevano trovata un mese fa. «Questo è stato un anno particolare per il cambio del direttivo e noi stessi, nonostante l’aiuto di chi aveva già organizzato la manifestazione, dovevamo ancora prendere le misure: la macchina organizzativa è complessa e ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione, ma siamo riusciti a dare vita ad un grande festival e ne siamo molto contenti. Non era scontata l’affluenza di pubblico, ma non lo era nemmeno la voglia da parte degli associati di tornare a mettersi in gioco e dedicare il proprio tempo all’evento, anche perché il lavoro inizia a gennaio per l’organizzazione e per gli artisti e per tutto il mese precedente dobbiamo gestire la logistica. Almeno tre generazioni hanno lavorato gomito a gomito e si è creato un affiatamento incredibile che ci ha permesso di divertirci e di far divertire e di ritrovare il mood tipico del nostro festival, che è la nostra marcia in più».