La provincia di Varese, un paradiso anche per i subacquei
Lo spiega Davide Cecamore, presidente dell'associazione Sei Diving di Galliate Lombardo associata a UISP. «Il Lago Maggiore è speciale, Punta Granelli la sua perla»
Non è sempre la presenza di barriere coralline e pesci tropicali a spingere gli uomini nella profondità dell’acqua. Ma è qualcos’altro, qualcosa di inspiegabile anche per loro. Poco conta sapere cosa sia questo “qualcos’altro”, se desiderio di scoperta, voglia di avere un orizzonte nuovo, o passione per la subacquea. La certezza è che i varesini sono fortunati: hanno a disposizione luoghi fantastici dove immergersi, dal lago di Monate al Maggiore.
È Davide Cecamore, presidente di Sei Diving, Asd affiliata Uisp con sede a Galliate Lombardo, a fare una vera e propria geografia delle immersioni in provincia di Varese: «Monate è il classico lago morenico dal fondale piatto che degrada dolcemente; nella zona dove finiscono le piante acquatiche si possono fare fantastici incontri con la fauna subacquea. Famosi sono poi i siti palafitticoli: dall’Isolino Virginia nel lago Maggiore al Sabbione a Monate».
Il Lago Maggiore è un vero e proprio paradiso per le immersioni: «Da Ranco a Gambarogno ci sono molti punti di immersione, la maggior parte caratterizzati da pareti verticali che sprofondano nelle acque del fantastico lago. Esplorarli è ogni volta un’emozione diversa, dall’incontro con un luccio, alle nuvole di avannotti di persici che si muovono all’unisono. Vorrei – continua Cecamore – porre l’attenzione sul luogo più rinomato della riva Lombarda: punta Granelli a Castelveccana. Un luogo affasciante, conosciuto non solo dai subacquei varesini».
Punta Granelli si raggiunge dalla strada che porta da Laveno a Luino. Subito dopo le gallerie, vi è un comodo parcheggio dove preparare le attrezzature. Una scaletta conduce ad una spiaggia di ciottoli, da dove è possibile scendere in acqua. Affascinante il percorso sommerso: «Dopo pochi metri il crinale incomincia a scendere in diagonale fino alla profondità di 14 metri. Andando verso sinistra, in direzione Laveno, alla profondità di circa 20 metri, si trova una balconata e poi una ulteriore parete bianchissima che sprofonda verticalmente. Un’emozione fantastica. Il silenzio e la penombra sono avvolgenti quando compare la Viennetta (come la famosa torta): enormi massi sottili e aguzzi come lame taglienti conficcate nel terreno. Un masso sorge vicino all’altro, con una precisione millimetrica, che è bello ammirare mentre ci si lascia cullare dall’acqua, come nel grembo materno».
Oltre a far conoscere i fondali varesini, Sei Diving si occupa di formazione e di diffondere lo sport, coinvolgendo anche i diversamente abili. È da questo gruppo che arriva una proposta di promozione del territorio da prendere al volo per le importante ricadute turistiche che potrebbe avere: «Valorizzare di più i luoghi delle immersioni, che sono splendidi e che potrebbero richiamare sulla nostra provincia moltissimi appassionati. Varese è land of water».
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