La Fondazione Comunitaria Ticino Olona prepara la candidatura dei nostri territori alla Linea 3 del Fondo Povertà
Una giornata di studio tra i referenti i tre progetti dei nostri territori per preparare la candidatura di tutto il territorio alla cosiddetta Linea 3 del Fondo, un bando sostenuto da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Intesa Sanpaolo
Tre sfide in connessione tra associazioni ed enti pubblici, per generare un progetto comune destinato alle persone e alle famiglie. Sono i progetti inseriti dalla Fondazione comunitaria Ticino Olona nel Fondo Povertà che si rivolge alla generosità e alla responsabilità della Comunità per una raccolta fondi finalizzata al contrasto delle povertà economiche e sociali del territorio emerse o aumentate con la pandemia. I tre progetti sono stati oggetto di una giornata di lavoro coordinato dal presidente della Fondazione Salvatore Forte e Marco Cremonte di Good Point. Scopo: preparare la candidatura dei nostri territori alla Linea 3 del Fondo Povertà. Il tentativo è, partendo da ciò che è già in atto, quello di ampliare gli interventi geograficamente e dare ulteriore sviluppo ai progetti stessi.
Solidarietà in Circolo si occupa del territorio tra il Legnanese e il Castanese. – Attualmente impegna 15 famiglie che hanno richiesto il sostegno economico. Accanto a questo vengono elargiti microcrediti per un contributo di 35mila euro, aumentato di 40mila euro dal Comune di Legnano che ha deciso di aderire al progetto. Al centro non esiste il singolo bisogno ma la famiglia, nella consapevolezza che i diversi profili di disagio e povertà si intersecano. La modalità di risposta ai bisogni rilevati non vuole infatti limitarsi all’offerta di un mero aiuto economico ma punta piuttosto a costruire relazionali significative e a favorire l’attivazione di capacità e di risorse nei destinatari, attraverso percorsi di accompagnamento e mutuo aiuto. Un progetto che si rivolge comunque a tutte le famiglie del territorio, essendo quello dell’educazione finanziaria un tema centrale nel prevenire situazioni che possono degenerare nelle tante e differenti forme di povertà o disagio (non solo economico). Solidarietà in Circolo è realizzato da una ricca e composita rete di enti del territorio che, a vario titolo, già si occupano di supporto alle famiglie in difficoltà e che vede la partecipazione del Forum Terzo Settore Alto Milanese e l’adesione del Piano di Zona dell’Alto Milanese.
Tessere Lavoro è il progetto del Magentino. 33 le persone coinvolte per un contributo di 50mila euro. Il progetto nasce per offrire risposte concrete e continuative al problema dell’occupazione, riscontrato nelle persone che si rivolgono ai servizi di prossimità offerti dalle Associazioni di Volontariato membri del partenariato. Il lavoro e l’occupabilità sono dimensioni essenziali nella vita delle persone, per garantire uno stato di dignità ai nuclei famigliari del territorio. L’attivazione delle associazioni di volontariato su questo fronte risponde all’esigenza quotidianamente osservata presso i propri servizi. Il progetto vuole mettere a sistema risorse di volontariato, professionali (educative e servizi al lavoro) e del tessuto imprenditoriale e formativo del territorio.
Riattivazione 2022 coinvolge l’Abbiatense. Prevede un contributo di 45mila euro. Il progetto, con 65 persone interessate, nasce dalla consapevolezza che l’attuale pandemia ha accresciuto bisogni già esistenti e, contemporaneamente, ha fatto emergere nuove situazioni di povertà. A quelle legate ai bisogni di prima necessità si sono aggiunte fragilità nell’ambito lavorativo causate dalla perdita di molti posti di lavoro a causa della recente crisi economica. Le diverse realtà che promuovono il progetto, impegnate quotidianamente sul territorio ad accogliere, ascoltare e accompagnare gli utenti delle diverse fasce d’età con azioni idonee ad affrontare la situazione attuale, intendono affrontare questo scenario ponendo al centro della loro strategia la famiglia. La messa in rete di diversi soggetti, e di questi con le aziende del territorio, intende favorire una diffusione delle informazioni e delle opportunità in modo più capillare, soprattutto tenendo conto che sul territorio non esiste un servizio pubblico di collocamento lavorativo.
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