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Tanti ragazzi al Teatro Galleria di Legnano per Capello, Sacchetti e Petrucci

La serata, organizzata per sostenere il progetto ALLEducando, ha visto dibattere i tre ospiti d'eccezione sullo sport di ieri e di oggi, stimolati dalle domande dei giornalisti Franco Ordine e Luca Chiabotti

capello, sacchetti e petrucci al teatro galleria per alleducando

Il presidente del Legnano Basket Knights, Marco Tajana, voleva un Teatro Galleria pieno di ragazzi e così è stato. Sono stati soprattutto i giovani, infatti, a popolare la platea del teatro legnanese in occasione dell’evento “Insieme per vincere“, organizzato da Legnano Basket con il supporto di Panathlon La Malpensa e Banca BCC di Busto Garolfo e Buguggiate per sostenere il progetto “ALLEducando” di Azienda So.Le, un’iniziativa che rende lo sport un momento educativo per ragazzi con fragilità.

Al “Galleria” è andato in scena un vero e proprio dibattito sullo sport tra tre ospiti di altissimo livello: si tratta dell’ex allenatore di fama internazionale Fabio Capello, dell’attuale coach della Nazionale Italiana di Basket Meo Sacchetti, e del presidente della Federazione Italiana Basket, nonché ex presidente CONI, Gianni Petrucci. I due mediatori di serata sono stati due importanti firme di calcio e basket, ovvero Franco Ordine e Luca Chiabotti, che con le loro domande hanno stimolato la conversazione ed hanno consentito agli spettatori di scoprire aneddoti interessanti sulla storia dei tre personaggi in sala.

Ad aprire la serata è stato il saluto del sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, che ha ringraziato Tajana «per aver organizzato questa meravigliosa serata e per tutto quello che fate per lo sport a Legnano». Il presidente del Legnano Basket ha poi ricordato come «la nostra società ha messo sempre in primo piano l’aspetto educativo dello sport, per questo non potevamo che sposare il progetto ALLeducando, che riflette la nostra visione dello sport».

«Innanzitutto voglio ringraziare Legnano, dove ho abitato per 24 anni ed in cui ho ancora molti amici», ha voluto esordire così mister Fabio Capello, che subito dopo ha detto la sua sul campionato di Serie A di quest’anno: «Non è il campionato del “ciapa no” come dicono alcuni, è stata una stagione bellissima che ha visto 4 squadre contendersi il titolo e, finalmente, abbiamo visto che qualcosa è cambiato a livello di gioco, con diverse buone proposte. Tuttavia, abbiamo fatto molto male nelle coppe europee, dove c’è molto da migliorare. Mi auguro che i migliori giocatori di Serie A rimangano in Italia, perché è guardando i migliori che si impara». È toccato poi a Meo Sacchetti commentare la massima serie italiana, stavolta di basket: «Con Hackett la Virtus Bologna è diventata la favorita, ma occhio al carattere di Milano. Io penso che ci siano tre livelli nel basket di oggi: più in basso c’è il campionato italiano, un gradino sopra c’è l’Eurolega ed al top abbiamo i playoff NBA, che sono un altro mondo». L’allenatore della Nazionale Italiana di Basket si è anche lasciato andare ad una battuta sul calcio: «Sono tifoso del Milan di Rivera, oggi mi attraggono di più le partite di calcio inglese».

Il focus del discorso si è poi spostato sulla Nazionale, in particolare sul fatto che spesso i cestisti italiani la snobbano dando priorità alla squadra di club. «I club non aiutano la nazionale e questo è inaccettabile, perché la fama di un giocatore deriva dalle sue vittorie con la nazionale – ha commentato Gianni Petrucci -. Società ed allenatori devono inculcare nei giocatori quella sorta di timore reverenziale nei confronti della nazionale, per fare capire quanto essa sia importante». Sacchetti, a tal proposito, si è detto «dispiaciuto di vedere giocatori che non vengono in nazionale, loro stessi dovrebbero avere l’aspirazione di rappresentare il proprio paese e quindi ignorare qualsiasi condizionamento da parte del club per cui giocano. C’è stato anche chi si è rifiutato di venire ad allenarsi perché convinto di non giocare, questo è gravissimo». Anche Capello si è unito alla discussione, ricordando che «la Nazionale è l’aspirazione di tutti. Signori, l’inno fa venire i brividi».

capello, sacchetti e petrucci al teatro galleria per alleducando

Un altro tema toccato dagli ospiti è quello del talento. «Nella mia carriera ho avuto la fortuna di allenare tanti campioni, alcuni dei quali hanno anche vinto il Pallone d’Oro, ma una menzione speciale la voglio fare a Baresi e Maldini, due professionisti eccezionali che erano un esempio per tutti» ha dichiarato Capello. Meo Sacchetti ha affermato di essere legato a due giocatori in particolare che ha allenato: «Drake Diener lo considero praticamente un quarto figlio, ha dovuto soffrire tanto per la malattia che gli ha fatto perdere anche 20 chili, ma si è sempre messo a disposizione e mi ha dato tanto in campo. Con Travis invece ho un rapporto diverso, ha un caratterino niente male ma nonostante questo è un professionista esemplare, è sceso in campo anche da infortunato ed anche lui mi ha dato tantissimo».

Stimolato dalle domande di Ordine e Chiabotti, Gianni Petrucci ha riflettuto poi sulla figura dell’allenatore: «Oggi l’allenatore non deve saperne solo di basket o di calcio, deve essere anche psicologo, sociologo, ma soprattutto deve avere grande personalità ed una federazione che lo supporta. È stato proprio il connubio tra allenatore e federazione il segreto dell’Italia di Mancini all’Europeo».

A chiudere la serata sono state Daniela Rocca, coordinatrice delle realtà sportive legate al progetto ALLEducando, e la pedagogista del progetto, Marilena Cresta, che ne hanno illustrato le caratteristiche: «Stasera abbiamo sentito parlare molto del concetto di “vittoria”, ma, soprattutto nel contesto giovanile, non è l’unica cosa che conta – ha spiegato Rocca -. Il nostro progetto è fondato su tre pilastri: formazione pedagogica, attività di inclusione per bambini e ragazzi con fragilità e sportello di ascolto per allenatori e dirigenti delle società sportive del territorio». La pedagogista Cresta ha sottolineato invece come «lo sport consente ai bambini di sapere chi sono e come sono a livello caratteriale e relazionale. Con lo sport si impara quanto sia importante impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi nella vita».

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Pubblicato il 11 Maggio 2022
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