La Flora in festa per la nuova reggenza rossoblu: «Torniamo a vivere appieno il Palio»
La pioggia non ha scalfito l'abbraccio rossoblu alla "sua" reggenza, che ha giurato fedeltà ai colori della contrada La Flora in vista del Palio
La marea di foulard rossoblu nella chiesa dei Santi Martiri, i tamburi e le chiarine, il Crocione a “salutare” i vincitori della finale al cardiopalma dello scorso anno. La pioggia non ha scalfito il benvenuto che la contrada La Flora ha riservato alla “sua” reggenza, con il gran priore Pietro Colombo, il capitano Vincenzo De Milato, la castellana Martina Roveda, lo scudiero Alessio Marinoni e la gran dama Graziella Baroni che sabato 23 aprile hanno giurato fedeltà ai colori della contrada sovrana in vista del prossimo Palio.
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Ed è ancora una volta un segnale di ripartenza quello che arriva dalla cerimonia di investitura religiosa della reggenza de La Flora, quella ripartenza che dopo gli anni segnati dalla pandemia la città in generale e il Palio in particolare non vedono l’ora di vivere con un maggio che sia finalmente quel maggio che Legnano aspetta per undici mesi all’anno. «Questa sera siamo qui per rinnovare una tradizione, che come tutte le tradizione ha una storia, ha un perché, ha dei significati – ha sottolineato don Walter Zatta nell’omelia -: tutto questo parla attraverso dei simboli, i simboli di ogni contrada. Ma non siamo qui solamente come spettatori di un evento: questa sera ci viene chiesto di far diventare questa celebrazione un momento nei quali si decide di mettere il cuore in quello che si fa, di non fare solamente una rappresentazione storica o una serie di gesti pur belli e significativi. Questo è un messaggio importante, tutti siamo invitati a mettere il cuore nelle cose che facciamo, soprattutto se sono cose importanti, dove si gioca la nostra faccia, la nostra storia, la nostra famiglia, la nostra città. Mettiamoci il cuore e facciamo diventare tutto quello che abbiamo in mente di fare espressione della parte più bella e più viva della nostra persona e della nostra storia individuale».
«Il Palio gioca tutto attorno alla croce di Ariberto, premio di vittoria – ha aggiunto il parroco dei Santi Martiri -: una croce che ci richiama ad una storia antica, millenaria, e soprattutto ci richiama ad una parola bellissima ed estremamente attuale: pace. Questa sera vogliamo raccogliere questo saluto: pace, pace alla nostra città, alle nostre contrade, alle nostre comunità, a tutta la società umana così drammaticamente segnata in questo tempo da conflitti ingiusti. Finalmente torniamo a vivere appieno qualcosa che fa parte della nostra tradizione, affrontiamo queste ultime settimane prima del Palio con il cuore pieno di gioia».
Parole, quelle del sacerdote, che hanno trovato eco nella nuova reggenza de La Flora, che visibilmente emozionata ha ringraziato il popolo rossoblu e rivolto un pensiero commosso al “suo” fantino vincente dello scorso anno Giosué Carboni dopo l’incidente riportato durante l’ultima sessione delle corse di addestramento, e tra il cavaliere del Carroccio e i magistrati del Palio, orfani del presidente della Famiglia Legnanese Gianfranco Bononi. A partire dall’assessore con delega al Palio Guido Bragato, che ha sottolineato come la città sia ormai «alla viglia di un maggio che si preannuncia finalmente pieno e all’insegna di colori, suoni, riti ma anche di divertimento e aggregazione». Passando per il gran maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade Raffaele Bonito, che «emozionato e orgoglioso della sua contrada» ha ricordato «il mese di manifestazioni» che sta per iniziare. Per finire con il cavaliere del Carroccio Riccardo Ciapparelli, che ha augurato al nuovo governo di contrada «tanto lavoro, segnale che la contrada c’è, produce e lavora per la città».
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