Rete Antifascista Legnano: “Nominare piazza Sarti-Strada corrisponde a un dettato costituzionale”
La rete antifascista isponde a quanto pubblicato in merito alla nostra petizione per l’intitolazione dell’attuale piazza Carlo Borsani ai fondatori di Emergency Teresa Sarti e Gino Strada
Egregio Direttore,
la rete antifascista con questo comunicato vuole rispondere a quanto da voi pubblicato in merito alla nostra petizione per l’intitolazione dell’attuale piazza Carlo Borsani ai fondatori di Emergency Teresa Sarti e Gino Strada.
La lezione di storia del sedicente “comitato legnano non dimentica” conferma la famosa massima secondo cui la storia è un ottima maestra ma non ha scolari; pertanto, ribadiamo che la nostra iniziativa vuole fare i conti con la storia senza dimenticare il presente e senza perdersi nei personalismi.
La storia di Carlo Borsani la conosciamo e non onora la medaglia di bronzo al valor militare conferita alla città di Legnano per la lotta di liberazione dai nazifascisti.
Partendo dal fatto che la R.S.I. nasce a seguito della deposizione di Mussolini il 25 luglio 43 e dell’armistizio dell’8 settembre 43, reclutare giovani per l’R.S.I. in quel momento significa essere fuori dallo stato italiano e in accordo con l’occupazione nazista.
Pertanto pronunciare discorsi come quello del 29 aprile 1944 dove Borsani definì Mussolini: “il più fiero e intransigente degli italiani” e inneggiare all’alleanza fra l’Italia e la Germania Nazista ci mostra un uomo che con le sue scelte e le sue parole ha sposato in maniera inequivocabile la causa fascista e per questo è fuori dalla storia.
Inoltre la guerra civile che il “comitato Legnano non dimentica” cita nel suo comunicato fu l’inevitabile conseguenza di 20 anni di dittatura, oppressione, razzismo e una serie di guerre disastrose in Africa, in Grecia e nel gelo russo dove migliaia di italiani trovarono la morte, fino a mettere in ginocchio il paese nella seconda guerra mondiale, ricordiamo inoltre i crimini di guerra commessi nella guerra d’Etiopa, dal fascismo.
Quella che nacque dalla resistenza fu la costituzione che oggi conosciamo e che garantì a tutti, attraverso le repubblica parlamentare, riforme e diritti che per anni, nel bene e nel male, ci hanno portato ai giorni nostri; una costituzione radicalmente opposta al manifesto di Verona che include tutte e tutti, ridando spazio agli attori politici, sindacali e sociali.
Proprio in virtù di questa costituzione, che è sempre giovane e bella nonostante e attraverso i suoi 77 anni di vita, crediamo che la piazza debba essere dedicata a Teresa Sarti e Gino Strada che con il loro esempio di solidarietà e impegno si sono prodigati nell’intervenire nei vari angoli del mondo, ove vi fosse una guerra o un’emergenza, portando sollievo e cura alle vittime e agli invalidi senza chiedere nulla in cambio se non pace e umanità
Rete Antifascista Alto Milanese
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