Consiglio comunale di Rho all’unanimità contro la guerra: «Per la pace e il rispetto dell’essere umano»
A presenziare al Consiglio Andrew Spannaus di Transatlantico.info, analista politico, Alessandro Sallusti, giornalista e direttore di Libero, e Pasquale Maria Cioffi, vicepresidente Confindustria Ucraina
Il Consiglio Comunale di Rho vota all’unanimità la mozione a favore della pace e in vicinanza del popolo ucraino. Lunedì 11 aprile il Presidente del Consiglio comunale Calogero Mancarella ha convocato una seduta del Consiglio dedicato alla “Discussione in merito all’emergenza ucraina: risvolti politici, economici e sociali” presenti ospiti d’eccezione per avere maggiori informazioni e spunti di riflessione: Andrew Spannaus di Transatlantico.info, analista politico, Alessandro Sallusti, giornalista e direttore di Libero, e Pasquale Maria Cioffi, vicepresidente Confindustria Ucraina. Ogni ospite ha indirizzato il proprio intervento nell’ambito di maggiore competenza.
Andrew Spannaus ha riassunto la politica USA e NATO degli ultimi decenni e i rapporti con la Russia, gli errori americani e la possibile soluzione, già tracciata da John Kennedy e perseguita anche da Barack Obama, di trovare un compromesso con la Russia che risponda anche agli interessi russi.
Il direttore Alessandro Sallusti si è soffermato sulla propaganda, sulla libertà dell’informazione e la necessità di informarsi, di leggere per crearsi un’opinione meno manipolata e di verificare sempre la veridicità delle informazioni. Come è successo da sempre, anche in questa guerra la propaganda costituisce un veicolo per manipolare l’opinione pubblica e spingere tutti noi a prendere le parti di uno o dell’altro. Con internet questa spinta è ancora più forte in quanto è difficile verificare le informazioni. Inoltre la maggior parte delle informazioni sono inviate tramite gli algoritmi ed è come se prendessimo caramelle da sconosciuti. Sallusti ha evidenziato come molti giornalisti siano in qualche modo entusiasti di parlare di guerra in quanto fonte di maggior guadagno ed esperienza professionale.
Infine Pasquale Maria Cioffi, vice presidente di Confindustria Ucraina, ha effettuato un’analisi sulle conseguenze economiche dovute alla guerra e alle ricadute sulle importazioni, come nel caso del grano e dell’olio di girasole, e delle esportazioni. Ha speso parole di affetto e di apprezzamento nei confronti del popolo ucraino e della loro preparazione, ricordando che l’Italia è un paese di riferimento per loro anche per la parte enogastronomica. Dall’Italia e dall’Europa si aspettano molto e fino ad oggi le loro aspettative non sono state tradite.
Dopo gli interessanti contributi esterni, il Consiglio comunale è continuato con gli interventi dei consiglieri Daniele Paggiaro (Siamo Rho), Fulvio Caselli (Partito Democratico), Stefano Giussani (Lega), Angelo Rioli (+Rho), Uberto Re (Gente di Rho), Martina Borella (Lista Civica Rho), Andrea Recalcati (Fratelli d’Italia), Roberto Bellofiore (Partito Democratico).
Il sindaco di Rho Andrea Orlandi ha infine concluso ricordando la Fiaccolata della Pace del 1° marzo con una partecipazione sentita di circa 3500 persone proveniente dai 16 comuni del Nord Ovest di Milano e la necessità di vivere questi momenti in maniera collettiva. Si è poi soffermato sull’esperienza avuta durante il concerto per la Pace organizzato a Mazzo il 2 aprile, quando ha ascoltato la testimonianza di una famiglia ucraina e l’esperienza dei più giovani, fra cui una ragazza di 14 anni e un ragazzo di 15 anni, quest’ultimo ha suonato la sua tromba recuperata dalla Svizzera. «Ed è stato proprio attraverso le parole e la sensibilità di questa ragazzina di 14 anni che ho capito cos’è la guerra: una scoperta che non avrebbe mai pensato di fare». Non ultimo, il sindaco Orlandi ha ricordato la dimostrazione di solidarietà del territorio e dell’accoglienza dimostrata in particolare a Rho. «Ad oggi ci sono 409 ucraini ospitati nel rhodense, di cui 132 sono accolti a Rho e 90 di questi sono nelle nostre scuole, anche se molti continuano a seguire la scuola ucraina a distanza. 20 sono le “Famiglie Accoglienti”, che ospitano persone ucraine scappate dalla guerra, offrendo loro un’area della propria casa o del proprio tempo».
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