Busto Arsizio dice addio ad Olga Fiorini, fondatrice delle scuole Acof. Aveva 95 anni
Cittadina benemerita nel 2017, ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Era arrivata a Busto da Sorgà (Vr) e a metà degli anni '50 aveva iniziato i primi corsi di formazione
Si è spenta questa mattina, martedì 12 aprile, Olga Fiorini. Aveva 95 anni la fondatrice dell’universo ACOF e di tutta la galassia di scuole che portano il suo nome e traggono origine dal pionieristico corso di cucito che fondò alla metà degli anni ’50.
Nata a Sorgà (Verona) il 13 gennaio 1927, si spostò per studio e formazione fra Mantova, Bologna e la Svizzera tedesca, finché non raggiunse Solbiate Olona ed è da lì che avviò la propria attività professionale. Una sarta votata all’insegnamento, con i primi corsi realizzati a Busto Arsizio che fecero da base a tutto quello che sarebbe venuto dopo.
La storia di Olga Fiorini è un percorso esemplare, lanciato da una donna energica e dallo sguardo sempre rivolto ai giovani. Una passione che sfociò nella crescita di un comparto educativo sempre più ricco, che oggi comprende 3500 studenti e oltre 600 dipendenti fra scuole superiori, The International Academy, istituto comprensivo Montessori a Castellanza, asili, scuole dell’infanzia, centri di formazione professionale, ITS, IFTS e scuola di psicoterapia. Una realtà a cui lei è sempre stata vicinissima, fino all’ultimo, dando consigli e trasmettendo entusiasmo, seguendo con amorevolezza l’impegno portato avanti dai nipoti Mauro e Cinzia Ghisellini.
Nel 2000 ha ricevuto la Rosa Camuna da Regione Lombardia, nel 2009 è stata insignita del titolo di Ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Il Comune di Busto Arsizio, oltre ad aver istituito un premio alla scuola in suo nome, le ha attribuito la civica benemerenza nel 2017.
La ricordano così Cinzia e Mauro Ghisellini che l’hanno seguita in questo percorso per moltissimi anni, dirigendo gli istituti nati dalla sua grande passione per l’insegnamento: «Olga Fiorini ci ha lasciato questa mattina alle 9 nella sua abitazione: non ci aspettavamo questa notizia nonostante l’età avanzata. Aveva lo sguardo sempre rivolto ai giovani e pensavamo potesse essere eterna. Si è dedicata anima e corpo alla sua attività, credendo nel futuro dei ragazzi ha creato questa grande famiglia. Nell’ultimo periodo aveva espresso la sua preoccupazione per questa situazione della guerra in Ucraina ma le sue parole d’ordine sono sempre state le stesse: fiducia, amore, famiglia e scuola. Non aveva figli propri ma ne aveva 3500 adottivi, i suoi studenti».
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