Taglio del nastro per la nuova sede della Protezione Civile a Canegrate
La nuova sede della Protezione Civile è frutto di un percorso avviato da Gruppo Cap per mettere a disposizione della comunità spazi non valorizzati
Taglio del nastro per la nuova sede della Protezione Civile a Canegrate, che con l’inaugurazione di oggi, sabato 9 aprile, ha “traslocato” ufficialmente nei locali messi a disposizione dal Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato nella città metropolitana di Milano, in via delle Cascinette, a due passi dal depuratore.
«Il 19 settembre eravamo proprio qui, in mezzo all’acqua esondata dall’Olona, ad aiutare la popolazione delle case alluvionate – ha sottolineato il sindaco di Canegrate Roberto Colombo al momento del taglio del nastro -. C’era la Protezione Civile insieme ai Vigili del Fuoco e alla Polizia Locale perché è anche in questi casi che si dimostra la vostra importanza, il vostro essere fondamentali come lo siete stati nella gestione della pandemia che speriamo si avvii al termine: fondamentali, utili, gente che parla poco ma fa tanto. Continuate così perché rappresentate la parte migliore della cittadinanza». «Il vostro lavoro silenzioso e quotidiano è davvero da premiare – ha aggiunto l’assessore alla protezione Civile Davide Spirito – e con questa nuova casa sono sicuro che avrete uno spazio ancora migliore per portare avanti i vostri progetti, che sono davvero tanti e importanti per la nostra comunità».
La nuova sede è frutto di un percorso avviato da Cap Holding per mettere a disposizione della comunità spazi che finora non erano stati sfruttati in tutto il loro potenziale. «Cap Holding gestisce infrastrutture pubbliche e, al netto di farle funzionare al meglio, l’obiettivo che ci siamo dati in questi anni è di aumentare la valenza ambientale e sociale – ha spiegato Andrea Lanuzza, general manager operations del Gruppo Cap -: lo stiamo facendo attraverso il depuratore, ma ci siamo detti che potevamo farlo non solo migliorando l’ambiente ma anche mettendo a disposizione delle infrastrutture che non erano valorizzate al massimo. Per noi è un onore passare alla Protezione Civile le chiavi e sapere che ci sono persone che ogni giorno aiutano tutti noi a migliorare il nostro Paese».
Il taglio del nastro ha segnato un traguardo importante per il nucleo di Protezione Civile di Canegrate, soprattutto dopo due anni di “straordinari” per l’emergenza sanitaria che «hanno fatto crescere in modo diverso e accelerato» l’associazione come ha sottolineato Dario Pasini, presidente del Comitato di coordinamento del volontariato di Protezione Civile della città metropolitana di Milano. «Oggi per noi è un giorno di festa perché possiamo godere di una sede a nostro uso esclusivo e che soddisfa appieno le esigenze organizzative, formative e operative del nostro gruppo di Protezione Civile – sono state le parole di Marco Carrera, presidente dell’associazione -. Da oltre due anni tutti noi volontari stiamo vivendo un periodo storico molto complicato e in costante evoluzione: mi è perfino difficile ricordare quali fossero le nostre attività tipiche di questa pandemia e prima, lasciatemelo dire, di questa guerra. Ma essere in questo contesto ci fa essere positivi e poter godere di uno spazio in cui ritrovarci e lavorare alle nostre attività ritrovate ci rende decisamente più sereni».
Attività che in realtà esistono da molto prima del Covid-19, anche se forse non erano altrettanto visibili ai cittadini. «Sono il primo consigliere delegato alla Protezione Civile di città metropolitana e credo che questo sia il primo risultato da un punto di vista istituzionale a livello provinciale del riconoscimento dell’importanza di una realtà che fa parte del mondo del volontariato, ma rappresenta un volontariato formato, che mette a disposizione di ciascuna comunità le proprie capacità e le proprie competenze – ha sottolineato la consigliera delegata di città metropolitana Sara Bettinelli -. In questi due anni abbiamo vissuto momento difficile, ma la Protezione Civile non esiste da due anni, ha una vita lunga e si occupa della nostra quotidianità garantendo la tranquillità di ciascuno di noi: questo è il modo tangibile con cui vi si restituisce un poco del tanto che date a ciascuno di noi».
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