Imparare cosa sono il ricavo e il guadagno acquistando frutta e verdura al mercato e non solo mettendo in colonna i numeri sui banchi di scuola. E’ solo uno de semplici, ma illuminanti esempi che danno forza alla proposta di legge per una “Scuola Pratica”, scritta dagli alunni delle classi quinte della scuola primaria Gajo di Parabiago, vincitrice del concorso “Vorrei una legge che…”, organizzato dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.

La primaria parabiaghese è tra le cinque scuole che il prossimo 2 maggio saranno ricevute in Senato per presentare il lavoro che la commissione di valutazione ha particolarmente apprezzato, anche perchè portato a termine nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria: «Esprimiamo i più sentiti complimenti per l’entusiasmo e la dedizione con cui i ragazzi, – si legge nelle motivazioni della premiazione – attentamente indirizzati dai docenti, hanno seguito questo percorso formativo volto a far cogliere ai giovani l’importanza delle leggi, delle funzioni del Parlamento e del confronto democratico».

Gli alunni delle due classi quinte hanno iniziato a lavorare al progetto in piccoli gruppi nel mese di gennaio arrivando a scrivere due proposte di legge: “La scuola Pratica” è stata votata all’unanimità – la votazione è avvenuta nella palestra della scuola allestita come un Parlamento – e inviata al Ministero. «E’ stato un progetto bellissimo – commenta la dirigente scolastica, Sara Frattini – una bella occasione fare riflettere il gruppo sul senso di giustizia, su come nascono le leggi, da chi vengono fatte e chi prende le decisioni. Ci siamo agganciati alla programmazione didattica di educazione civica e abbiamo lasciato lavorare gli studenti in gruppo: dopo due anni di restrizioni per l’emergenza sanitaria hanno espresso con evidenza l‘esigenza di una scuola che lasci ampio spazio alla pratica, all’esperienza e alla progettazione. Insieme hanno scritto un vero e proprio disegno di legge e ancora non riusciamo a credere di essere tra i vincitori del concorso. I bambini sono entusiasti e non vedono l’ora di andare a Roma».