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Omicidio a Rescaldina, l’ex sindaco Cattaneo: «Il paese non è solo spaccio nei boschi. E’ anche qualcosa di meglio»

L'ex sindaco dà voce in una lettera al suo pensiero rispetto al dibattito sulla sicurezza nato dall'omicidio commesso nei boschi di Rescaldina

michele cattaneo rescaldina

Dopo l’omicidio che è costato la vita a Bouda Ouadia, immigrato irregolare e senza fissa dimora, il cui cadavere è stato ritrovato nei boschi di Rescaldina, non si spegne in paese il dibattito sulla sicurezza, tema peraltro che anche prima dei recenti fatti di cronaca è finito spesso al centro del confronto – e non di rado anche dello scontro – politico.

Ieri, martedì 5 aprile, era stato il Movimento 5 Stelle a prendere duramente posizione rispetto alla situazione parlando di paese pericoloso. Ora a ribattere alle affermazioni dei pentastellati è l’ex sindaco Michele Cattaneo, che è stato alla guida del paese dal 2014 al 2019, che ha inviato a LegnanoNews una lettera per dare voce al suo pensiero.

Caro direttore,
ti scrivo oggi perché negli ultimi giorni ho sentito offendere e maltrattare più volte il paese in cui vivo, Rescaldina. Ti offro questi pensieri perché tu possa condividerli con i lettori di Legnanonews, sono pensieri buttati lì, in un disordine che sono certo mi perdonerai perché dettato dalla passione e anche un po’ dalla rabbia che questa sera mi agita.
Ho letto in un post, diventato anche comunicato stampa, che Rescaldina è un posto pericoloso, associando l’affermazione ad un elenco ingeneroso e certamente non rappresentante la realtà del paese. Non dico che a Rescaldina non esistano problemi, che non ci sia il problema dello spaccio nei boschi, delle manutenzioni o delle buche sui marciapiedi (sempre meno, tra l’altro), non dico che questi non vadano affrontati anche a muso duro, dico semplicemente che descrivere un paese solo con un elenco di cose che non vanno è fare del male al paese in cui si vive con l’unico scopo di screditare una parte politica.
È quantomeno ingeneroso (forse anche un po’ ridicolo) descrivere Rescaldina come il paese dove la stazione è luogo di pernottamento di una moltitudine di disperati (moltitudine? Ma dove?), dove nei boschi si muore di morte lenta o veloce, dove i parchi gioco sono parchetti degli orrori o dei pericoli, dove è pericoloso passeggiare perché gli alberi si schiantano a terra, i marciapiedi sono trappole per i piedi; un paese sprofondato, dove i cittadini cominceranno a fare da sé, e se il cittadino sopperisce alla mancanza allora è il caos.
È ingeneroso dimenticare che a Rescaldina si stanno piantumando e preparando nuovi spazi immaginati dai bambini, gli stessi bambini che stanno progettando anche i nuovi parchetti, dimenticare un paese solidale che ha saputo stringersi in un abbraccio e aiutare nel momento nel bisogno, dimenticare il paese che si attiva per i profughi dell’Ucraina, dimenticare il paese dei progetti per i disabili, del commercio di vicinato vivo e propositivo, dimenticare un paese di associazioni sociali, di società sportive vitali, di iniziative per il recupero e la distribuzione di beni e per il ricircolo, dei progetti per i giovani, di tante iniziative per divertirsi e per stare bene.
Mi piace Rescaldina perché è il paese della cultura, il paese delle feste, della generosità, della solidarietà. Per tutto questo, io amo vivere a Rescaldina perché di questo paese sono innamorato, per tutto questo mi piace vivere a Rescaldina, sono orgoglioso di vivere a Rescaldina. Solo l’amore per la propria comunità e per il luogo in cui si vive ci può salvare dall’orrore dell’indifferenza e dell’egoismo, dall’orrore di un mondo di sciacalli dove si campa sulla morte e sulla sventura degli altri.

Michele Cattaneo

Redazione
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Pubblicato il 07 Aprile 2022
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