Nella gestione comunale dei profughi a Legnano azioni alla “azzeccagarbugli”? No dettate solo dall’urgenza
Botta e risposta tra Lega e Lista Toia con il sindaco Radice sull'assegnazione di un affidamento diretto, inizialmente da 200mila euro, a una associazione per assistere i primi profughi ucraini arrivati in città
Trascorso nelle prime tre ore con la presentazione del bilancio di previsione a cura di un assessore Alberto Garbarino giunto stremato al termine del suo intervento, il consiglio comunale di Legnano ha vissuto il momento più vivace nei minuti finali con la severa denuncia di Lega e Lista Toia sull’emergenza profughi ucraini: «Il Comune ha fatto un affidamento diretto alla associazione Cielo e Terra che sarebbe al limite della illegittimità».
«Voi – l’accusa lanciata prima dalla leghista Daniela Laffusa e poi ripresa da Francesco Toia della Lista Toia – continuate ad affidarvi alle solite note associazioni, limitando la possibilità operativa ad altre. Nel caso specifico l’operazione, per un importo iniziale da 200mila euro, è stata compiuta dal Comune in maniera da “azzeccagarbugli” abbassandola poi a 139mila euro, così da rientrare nei canoni giusti».
«Perchè – la domanda della consigliera Laffusa – non si è annullata la determina, permettendo anche ad altri di partecipare al bando, ma è stato deciso di abbassare l’importo mantenendo l’affidamento diretto in modalità di autotutela conservativa? Pigrizia, oppure perchè, comunque, si voleva agevolare una associazione in particolare?».
A caricare la critica, Francesco Toia: «Era un atto da annullare, perchè lo dice l’ANAC, perchè lo dice il codice degli appalti. Non solo, non capiamo perchè ci sono associazioni che fanno le stesse cose a costi ridotti ma non vengono scelte, e andiamo a prendere sempre le più care. E’ vero c’è una guerra, ci sono profughi di mezzo, ma comunque evitare sperperi di denaro pubblico deve essere sempre un obbligo per una istituzione pubblica».
«Nessuno spreco, nessuna pigrizia e nemmeno volontà di favoritismi – la risposta del sindaco Radice- . Non siamo noi a decidere le tariffe e se è vero che ci sono associazioni che hanno un costo diverso è anche certo che non tutte hanno requisiti idonei per certi progetti. Nella fase iniziale dell’emergenza, inoltre, bisognava ingaggiare chi aveva a disposizione letti e forme di assistenza adeguate al momento. Successivamente, con la situazione che stabilizzata, il dirigente correttamente aprirà la gara a tutti. In quelle ore la scelta dell’ associazione non è stata nemmeno nostra, ma dettata da quello che esisteva sul territorio. Sull’autotutela c’è una separazione tra la parte politica e quella tecnica, così è giusto che certe decisioni vengano prese dalla parte tecnica».
Tutto chiarito? Dal tentativo di replica della coppia Laffusa-Toia, reso vano dalla chiusura della seduta, diremmo non proprio.
Dell’emergenza profughi si era già parlato nel precedente consiglio comunale e nel relazionare su presenze e servizi, il primo cittadino aveva anche annunciato la volontà di lavorare sull’inclusione una volta passata l’emergenza iniziale. Di seguito l’articolo.
Profughi ucraini a Legnano: “Dopo l’emergenza pronti a lavorare per l’inclusione”
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