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Omicidio nei boschi, M5S: «Rescaldina è un paese pericoloso»

Il M5S punta il dito contro lo spaccio e i più recenti episodi di violenza nei boschi del paese e richiama la maggioranza ad un'assunzione di responsabilità

movimento cinque stelle

Ancora sangue a Rescaldina, dove dopo l’omicidio di Carol Maltesi lo scorso fine settimana è stato trovato un cadavere nei boschi dello spaccio, quello di un 30enne di origini marocchine che secondo la pista al momento considerata più accreditata dagli inquirenti avrebbe perso la vita per un regolamento di conti. Ed è proprio quest’ultimo episodio a riaccendere i riflettori sul problema sicurezza, tema da sempre “caldo” tanto in consiglio comunale quanto sui social.

«A Rescaldina la parola omicidio non è più qualcosa di lontano e vago, ma una parola che descrive una cosa presente, vicino a noi, reale e tangibile – è la durissima presa di posizione del Movimento 5 Stelle -. A Rescaldina si muore, di morte violenta, spesso. Rescaldina è un paese pericoloso. Non lo era, ma lo è diventato. Da tempo abbiamo lanciato l’allarme circa il degrado imperante, la criminalità, l’insicurezza. Ci siamo presi degli asini. Noi siamo asini, ma Rescaldina è un paese pericoloso. È pericoloso andare in stazione, luogo di passaggio, sosta e pernottamento di una moltitudine di disperati alla ricerca di una dose. Arrivano anche da lontano, per venire da noi a comprare la “roba”. È pericoloso la sera scendere dal treno o salirci, con compagni di viaggio e di attesa così. È pericoloso andare a passeggio nei boschi, luoghi oramai di spaccio e regolamento di conti. Nei boschi di Rescaldina si muore, di morte lenta o violenta, ma si muore. Nei boschi ci si destreggia tra spazzatura e siringhe. I nostri boschi non sono più nostri, non giriamoci intorno».

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Il ritrovamento del cadavere nei boschi di Rescaldina lo scorso fine settimana

Ma non è “solo” lo spaccio e la recente escalation di violenza legata alla droga che fa dire al M5S che Rescaldina è un paese pericoloso. «È pericoloso portare i bambini ai parchetti a giocare, perché i giochi potrebbero crollare loro in testa, tanta è l’incuria tra ferri arrugginiti, legni marci, seggiolini divelti – continuano i pentastellati -: parchetti degli orrori, e dei pericoli. È pericoloso lasciare le cose nei giardini o nei box, perché molto probabilmente verranno rubate. I furti di biciclette, ma non solo loro, sono all’ordine del giorno. Molti ormai non li denunciano nemmeno più, è nell’ordine delle cose: il sole sorge, in estate fa caldo, e la bici lasciata in cortile te la rubano sicuramente. È pericoloso anche passeggiare in paese, perché la scarsa cura del verde fa sì che al primo temporale gli alberi si schiantino a terra. È pericoloso camminare sui marciapiedi, talmente messi male e pieni di buche da sembrare trappole per i piedi. Innumerevoli le segnalazioni, ma i buchi rimangono. Rescaldina è un paese pericoloso, sporco, insicuro, ed è ora che chi lo amministra cominci a prendersi la responsabilità che il ruolo prevede».

E proprio le responsabilità sono la nota dolente per il Movimento 5 Stelle. «Otto anni di amministrazione Vivere Rescaldina non possono essere ininfluenti – concludono i pentastellati -: otto anni in cui si è negato tutto il negabile, in cui si è raccontato di un paese bello e pacifico che non esiste, otto anni in cui non è stato fatto nulla per contrastare il degrado in cui siamo sprofondati, se non attaccare chi sollevava il problema, cioè noi. È ora che ci si prenda le proprie responsabilità: amministrare un paese non significa solo tagliare nastri, sfilare in pigiama, sorridere a favore di camera e fare passerelle. Non si amministra un paese a colpi di costine e salamelle, ma prendendo decisioni, anche difficili, e risolvendo i problemi. Il magico bollino di Vivere Rescaldina, che ai nostri amministratori piace molto attaccare anche quando si cambia una lampadina nei wc, non lo abbiamo visto quando i giornali parlavano di regolamenti di conti, sparatorie, morti ammazzati. Sparito. Il vuoto pneumatico di questi otto anni sta facendo danni non rimediabili, e altri ne verranno. Il prossimo step, se si perseguirà con questa assenza di intervento, sarà che i cittadini cominceranno a fare da sé. L’essenza stessa del potere pubblico è quella di garantire in primis la sicurezza: quando non lo fa, il cittadino esasperato sopperisce alla mancanza, ed è il caos. Non aspettiamo che si arrivi a quello (e non manca molto)».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Aprile 2022
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