Legnarello dà il benvenuto alla “sua” reggenza: «Sarà il Palio che Legnano merita»
Una chiesa del Redentore imbandierata a festa ha accolto il giuramento della reggenza della contrada Legnarello in vista del prossimo Palio di Legnano
La chiesa del Redentore imbandierata, le rose gialle e rosse con il nastro in tinta sulle panche, i tamburi e le chiarine. Non è la Candelora, ma nonostante la stagione inedita la contrada Legnarello ha dato il benvenuto in grande stile alla “sua” reggenza in vista del prossimo Palio di Legnano – che quest’anno – lui sì – tornerà a colorare la città a maggio come da tradizione -, accogliendo tra gli applausi il giuramento del gran priore Roberto Guidi, del capitano Matteo Masnata, della castellana Francesca Bandera e lo scudiero Matteo Brusa.
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E proprio la festa che il Palio rappresenta per la città è risuonata a più riprese nelle parole di monsignor Luca Raimondi, vescovo ausiliario di Milano e vicario episcopale per la nostra zona pastorale, che ha celebrato la messa che ha “ospitato” la cerimonia di investitura della reggenza di Legnarello insieme a don Stefano Valsecchi e padre Renato Rosso. «La fede cristiana, ridotta all’osso, che cos’è se non la vita eterna – ha sottolineato monsignor Raimondi durante l’omelia -? La vita eterna c’è già, ci siamo già dentro, il momento che stiamo vivendo non è un’attesa di qualcosa che inizia: questa celebrazione e anche i vostri colori, le vostre bandiere, i vostri mantelli, la vostra voglia di far festa, hanno già il sapore del paradiso. Dio non è qualcosa che esisterà: c’è già, è lui la vita eterna, è stato il primo a prendere la morte e trasformarla nella cosa più bella, l’amore. L’unico modo per vincere la paura della morte è credere nella vita eterna e non è poco dopo due anni di pandemia e in un clima di guerra in Europa, dire queste cose».
Ancora una volta, come era già successo in occasione dell’investitura religiosa della reggenza della contrada San Domenico, al centro delle riflessioni di un Palio che anela il ritorno alla normalità è finita la neonata fondazione chiamata ad organizzare e gestire la manifestazione. «Quello che andremo ad affrontare sarà finalmente il Palio che tutti noi legnanesi meritiamo, il primo Palio per la neocostituita fondazione in cui noi riponiamo massima fiducia – sono state le parole del gran priore della contrada Legnarello Roberto Guidi -: avremo un consiglio di amministrazione di alto spessore che ringrazio fin d’ora, uno strumento fondamentale e necessario. Uno strumento, appunto: non dobbiamo però dimenticare che gli attori dovranno e devono essere le contrade, responsabili nel loro ruolo che non deve essere però un diritto ma è un dovere. Sono nostri doveri la collaborazione, la partecipazione, il coinvolgimento, l’innovazione e l’ascolto: saranno elementi fondamentali per una costruttiva sinergia tra fondazione e contrade».
Un «Palio nuovo», insomma, come ha ribadito anche l’assessore alla partita Guido Bragato, che all’investitura della contrada Legnarello ha indossato il mantello nero del supremo magistrato in rappresentanza del sindaco Lorenzo Radice. Un Palio che proprio grazie alla fondazione proverà a fare un passo in più: «Crediamo che questa fondazione sia uno strumento che deve essere riempito di persone, concetti, risorse e organizzazione e che possa servire per un salto di qualità: può essere l’occasione perfar crescere il Palio e promuoverlo e diffonderne la conoscenza».
Ma soprattutto, è l’augurio di tutti, un Palio finalmente “normale”. «Arriveremo al 29 maggio ad un Palio in pienezza di tutte le sue manifestazioni – è il pensiero cui ha dato voce il gran maestro del Collegio dei capitani e delle contrade Raffaele Bonito -: un Palio normale, parola che sembra strana ma è importante perché io credo che Legnano abbia bisogno del Palio e il Palio di Legnano». «È nostro dovere, delle istituzioni e dei protagonisti del Palio, ripartire – gli ha fatto eco Luca Roveda, vicepresidente della Famiglia Legnanese che fatto le veci del presidente Gianfranco Bononi -: i manieri a Legnano sono una risorsa unica e particolare e devono ripartire al più presto ed essere ripopolati. Da lì potranno arrivare i migliori risultati per un Palio che si sta ristrutturando ma riparte da dove era rimasto e potrà tornare ad essere quello che conosciamo».
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