L’esposizione “Il mondo in trasformazione” dà i numeri di un successo decretato dal pubblico
E' lungo una pagina intera l'elenco di dati che il presidente della Fondazione Comunitaria Ticino Olona, prof. Salvatore Forte, presenta alla fine della mostra, tenutasi a Palazzo Leone da Perego, a Legnano
5.553 visitatori, 186 bambini nei laboratori didattici, 77 studenti delle scuole superiori in alternanza scuola lavoro, 3 volontari di comunità (in funzione di guide e tutor degli studenti) più 8 membri del Gruppo volontari Ciceroni di Legnano, 14 messi comunali, l’Ufficio Cultura del Comune, lo staff di Fondazione Comunitaria Ticino Olona.
E poi una curatrice, un vice curatore, un architetto allestitore, un restauratore, 2 grafici, 8 trasportatori,15 prestatori d’opera, 57 quadri (dalla prima metà dell’otto alla seconda metà del novecento), 2 sculture, oltre due anni e mezzo di lavoro serrato e corale con varie pause dovute alle restrizioni della pandemia da covid-19, 3 serate culturali (con oltre 100 partecipanti) per raccordare arte e storia, un concerto (con quasi 400 spettatori)per scoprire gli intrecci tra musica e pittura.
E ancora i trasportatori, gli assicuratori, gli allestitori (gli stessi che poi hanno disallestito), gli imbianchini.
E’ lungo una pagina intera l’elenco di dati che il presidente della Fondazione Comunitaria Ticino Olona, prof. Salvatore Forte, presenta alla fine della esposizione “Il mondo in trasformazione”, tenutasi a Palazzo Leone da Perego, a Legnano.
«E dopo quattro mesi di esposizione e di relazioni umane – il suo commento – in tre giorni tutto viene rimosso e allora “il languore di un circo dopo lo spettacolo” (dai versi della poesia di Ungaretti, ndr) può essere una buona parafrasi del sentimento che per un momento ti prende e ti accompagna mentre vedi i quadri rimossi, imballati e trasportati via. Ma è solo un attimo. Il rendiconto finale è più che positivo e ancora una volta si conferma che la cultura è un pezzo importante della nostra economia (e c’è un gran bisogno di incentivarla in un paese che, se stimolato, risponde bene) e che davvero la bellezza può salvare il mondo dalle brutture e dall’inciviltà.
Oltre mille i commenti dei visitatori suggellano il successo della mostra».
Il presidente ne ricorda due lasciati dagli studenti alla fine del loro periodo di alternanza che, nella loro sinteticità, ben mettono in risalto il clima che ha accompagnato l’intera avventura:
• “Siamo stati fantastici” sintetizza un gruppo, sembra un’auto esaltazione ma è il riconoscimento che tutto è andato meglio di come ci si potesse aspettare
• “Bellissima esperienza. Grazie per averci ospitato. I ciceroni”: questa la suggestione di un altro gruppo, tutto al femminile, che conferma il convincimento che gli studenti sono stati un valore aggiunto per la mostra.
«Insomma – conclude Forte -, alla fine siamo tutti un po’ migliori di prima, quindi nessun rimpianto, nessuna nostalgia e tanti ringraziamenti all’intero universo che ha girato intorno a “Il mondo in trasformazione”».
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