Amare
di Anna Rosa Confalonieri
Quando vedrete il mio caro amore.
Il tempo non aveva più significato per Angela. Non sapeva se fossero passati giorni o settimane dall’ultima volta che aveva sentito la voce di lui al telefono. Come ogni sera, prima di dormire, l’aveva salutata chiamandola “amore”, il loro bacio della buonanotte; quella volta era un addio. Avrebbe voluto gridargli la sua rabbia, invece non aveva nemmeno risposto: un nodo alla gola le aveva impedito di respirare.
Claudio era un giornalista e viaggiava molto, ma aveva imparato ad accorciare le distanze con piccoli gesti: un fiore recapitato senza che ci fosse una ricorrenza precisa, un biglietto nascosto in un cassetto e lunghe telefonate in cui descriveva luoghi e persone che incontrava. E ora lui aveva un amore nuovo. Si chiamava Paolo.
Quel nome rimbombava nella mente di Angela. Ora ricordava di averglielo sentito citare in una o due telefonate, ma non gli aveva dato peso. Era sconvolta e faticava a pensare mentre Claudio tentava di darle una spiegazione, di giustificarsi: si erano conosciuti durante un viaggio di lavoro; due chiacchere, un caffè, una cena… Era successo per caso, come ogni cosa succede per caso. Paolo era quella parte di lui che non aveva mai ammesso, nemmeno a sé stesso. Angela era stata gelida nel tentativo di soffocare il dolore. Era troppo chiederle di capire e accettare. Si sentiva impotente, ma non riusciva a odiarlo: lo amava. Non si smette di amare qualcuno perché i baci e le carezze che erano nostre, ora sono per qualcun altro.
Poi il silenzio.
Una sera lo vede in un pub. Un uomo di parecchi anni più di lui, con un gesto intimo gli passa una mano tra i capelli. Anche Claudio la nota. Le sorride e fa per muoversi verso di lei. Il cuore di Angela batte forte. Gli butterebbe le braccia al collo, ma con un cenno della testa gli fa capire di non avvicinarsi. Claudio si ferma. Comprende. Negli occhi di lei un rinnovato dolore. Negli occhi di lui la serenità di chi è andato oltre. Un’amica la chiama con un colpetto malizioso al gomito; la conversazione diventa sarcastica, vorrebbe darle qualche notizia piccante sui “due”; Angela non l’ascolta e si avvia verso l’uscita: “Se incontrerete ancora Claudio ditemi solo se è felice: è il suo bene che voglio e che vorrò”.
Ispirato a Quando vedrete il mio caro amore -Donatella Moretti, 1963
Racconto di Anna Rosa Confalonieri
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