Lista Toia con l’associazione ALICe contro il “mostro” ictus, per non avere paura
Serata improntata sulla necessità della prevenzione in materia di ictus cerebrale con l'associale ALICe osptitata dalla Lista Toia a Palazzo Leone da Perego
«Non sempre si trova un gruppo politico offrire spazio a qualche associazione per parlare di prevenzione in materia di sanità. Ringrazio la lista Toia per questa occasione che attribuisce valore alla loro attenzione in particolare per l’icts, un mostro da riconoscere, per non avere paura».
Così, ieri sera, martedì 1 marzo, il dott. Giacomo Falzi presidente ALICe Legnano e Consigliere ALICe Lombardia ha introdotto la serata proprio sul tema del riconoscimento dell’ictus cerebrale e della sua prevenzione, in un incontro a Palazzo Leone da Perego, con gli interventi del consigliere comunale Francesco Toia, capogruppo della Lista Toia; del dott. Franco Groppali presidente ALICe Lombardia e ALlCe Milano; della dott.ssa Vittoria Calloni neurologa, già direttrice Stroke Unite Legnano, Membro Comitato Scientifico di ALICe Lombardia
A.L.I.Ce. è l’acronimo di Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale ed è una Federazione di Associazioni Regionali a cui aderiscono tutte le regioni italiane. E’ un’associazione di volontariato libera e non lucrativa, l’unica in Italia formata da persone colpite da ictus e loro familiari, neurologi e medici esperti nella diagnosi e nel trattamento dell’ictus, medici di famiglia, fisiatri, personale socio-sanitario addetto all’assistenza e alla riabilitazione e volontari. L’attività degli aderenti è basata sul volontariato e i finanziamenti derivano prevalentemente dalle donazioni e dai contributi di soci ed enti pubblici.
Nella serata, è stato spiegato che l’ictus cerebrale è una malattia prototipica: un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la W.H.O. riporta che in Italia rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e la prima causa di disabilità; inoltre, è la seconda forma più comune di demenza. I suoi costi, economici e sociali, non sono quindi marginali. Da qui la necessità di conoscere sempre meglio la malattia e di come attivare metodi di prevenzione.
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