Rotary Club “Castellanza”, dibattuto il tema della didattica digitale
La prof.ssa Burberi ha esposto la sua relazione esprimendo anche con estrema chiarezza e concretezza dati e pensieri che tendono a riconsiderare il sistema scolastico nella sua totalità
Il tema della didattica digitale è stato dibattuto al Rotary Club “Castellanza, con l’intervento della prof.ssa Chiara Burberi, docente in Bocconi poi consulente in McKensy, manager in UniCredit ora A.D di Redooc.com, piattaforma di didattica digitale dedicata alle competenze di base matematica, italiano e inglese, dalla scuola dell’infanzia all’università.
Con lo sguardo di cittadina ma anche di madre e professionista, la relatrice si è domandata come avrebbe potuto cambiare qualcosa in un sistema educativo che proiettava i giovani nel futuro ma fortemente ancorato al passato. La soluzione è partita dalla matematica, base delle materie scientifiche e quindi dello sviluppo tecnologico del Paese.
Così attraverso il progetto di Redoc.com, ha spiegato la prof.ssa Burberi, «l’utilizzo innovativo del digitale diventa uno strumento che si piega a beneficio e vantaggio della didattica. L’approccio quasi ludico a tutti i livelli ha finalità inclusive e si prefigge di stimolare l’utente a mettersi in gioco attivamente grazie alla proposta di contenuti di qualità nel rispetto dei tempi di apprendimento differenti e assolutamente soggettivi. Aspetto, quest’ultimo, che viene molto spesso tralasciato nella scuola italiana, a dimostrazione sono i dati scoraggianti che parlano di abbandono scolastico anche tra i giovanissimi».
«Il focus della conoscenza – ha proseguito la professoressa Chiara -, si fonda su 3 basici livelli: leggere, scrivere e far di conto finalizzati però a comprendere, comunicare e organizzare un ragionamento lineare e coerente. Ma la scuola italiana non così facilmente si integra e sposa la proposta di Redooc, è la stessa relatrice che ci illustra le resistenze in atto verso questo tipo di aggiornamento e apertura. Seppur nella consapevolezza che viviamo l’era del digitale in tutte le sue sfaccettature, continuiamo a concepire la scuola come altro nonostante la recente Dad imposta dalla pandemia (ma probabilmente non scelta e voluta in circostanze normali), ci ha fortemente introdotti a questo nuovo approccio alla didattica. Non basta però, occorre un sostanziale cambiamento nel sistema ancora troppo radicato a stereotipi lontani dal modo di concepire la scuola oggi, occorre che si chieda ai ragazzi stessi in quanto attori protagonisti di questo secolo, come vedono e vorrebbero la scuola del futuro che, in realtà, è già qui e ora».
Tema complesso, attualissimo, dibattuto e controverso. La prof.ssa Burberi ha esposto la sua relazione esprimendo anche con estrema chiarezza e concretezza dati e pensieri che tendono a riconsiderare il sistema scolastico nella sua totalità. La presenza di docenti e presidi in sala ha consentito l’esposizione di differenti opinioni date dall’esperienza reale negli istituti scolastici e nelle aule, con tutte le complesse componenti che caratterizzano la relazione coi ragazzi così come la difficoltà a sostenere l’innovazione in atto conforme alle normative ministeriali imposte.
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