Bollette troppo “salate”: la Piscina di Legnano da lunedì 14 febbraio riduce i suoi servizi, chiude la vasca olimpionica da 50 metri e lascia aperta solo la vasca da 25 metri. Una decisione drastica quella presa da Igor Piovesan amministratore unico di Amga Sport. Una scelta obbligata, conferma il dirigente: «I costi per tenere aperto l’impianto si sono quintuplicati. Le spese sono insostenibili. Non abbiamo scelta».

Ad aggravare la situazione la diminuzione delle iscrizioni a causa sia dell’emergenza sanitaria che della crisi economica fortemente aggravata dalla pandemia. «Il contributo che ci offre il Comune non ci basta – afferma Piovesan -. Abbiamo bisogno di un aiuto più concreto che va al di là dell’Amministrazione comunale». A questo si aggiunge lo stato di salute dell’impianto natatorio che, è ormai noto, ha necessità di interventi urgenti per rinnovarsi.

Il caro bollette sta mettendo in ginocchio i gestori delle piscine già in difficoltà per la pandemia non a caso lo scorso 6 febbraio con il Coordinamento associazioni è stato indetto uno sciopero. Un “grido di aiuto” per segnalare quanto sia diventata, ormai, «devastante» la situazione in cui il comparto piscine si trova.

In questo “mare in burrasca” Amga Sport sta cercando di limitare i danni. Anche perchè l’esempio del fallimento di Gestisport, che gestiva la piscina di Lainate, «fa riflettere». Perciò sino a quando non torneranno tempi migliori la vasca olimpionica da 50metri resterà chiusa e tutte le realtà sportive dovranno riorganizzate le loro attività. Un disagio sentito soprattutto dal nuoto agonistico che deve rimodulare gli orari. La speranza è riposta nel Governo: «Il problema è evidente ci auguriamo che presto arrivi una soluzione per poter sostenere tutti gli impianti natatori che in questo momento sono in forte sofferenza», conclude Piovesan.