La Lav contro il Parco Altomilanese: “Deportazione e sterminio di migliaia di conigli e mini-lepri”
Al via le catture per ridimensionare la popolazione. L'associazione animalista accusa il consorzio Parco Altomilanese di comportarsi «come un allevamento di selvaggina da sterminare a costo zero»
Non usa mezzi termini la Lav (Lega Antivivisezione) per descrivere quanto sta accadendo al Parco Altomilanese che insiste sui territorio di Busto Arsizio, Castellanza e Legnano. Per Francesco Caci, portavoce e responsabile dell’associazione nei territori di Busto Arsizio e Varese, quello che il consorzio si appresta a fare è una deportazione per favorire uno sterminio.
«Questa settimana inizieranno le deportazioni dei conigli e delle minilepri dal Parco Alto Milanese. I cacciatori staneranno i lagomorfi tramite i furetti, li cattureranno e li deporteranno in aree esterne al PAM, dalle quali si irradieranno nei luoghi dove è possibile cacciare e verranno pertanto sterminati durante la stagione venatoria».
Secondo gli animalisti «il PAM a parole dichiara di voler dialogare con le associazioni animaliste, in realtà è già stato tutto deciso da tempo. Se il PAM avesse davvero voluto ascoltarci ci avrebbe convocati almeno a settembre, non una settimana prima dell’inizio delle catture».
Caci spiega che le proposte della Lav non sono state prese in considerazione: «Del resto il consulente faunistico del PAM, Carlo Lombardi, è giunto alla conclusione immediata che non ci sono alternative al prelievo dei lagomorfi, senza avere prima tentato di applicare soluzioni non cruente come sarebbe previsto dalla normativa, ma affermando semplicemente che tali metodi (recinzioni in particolare) non siano applicabili».
Nemmeno la proposta di riduzione del danno, ossia la indicazione di aree di rilascio da parte delle associazioni animaliste e non da parte dei cacciatori è stata accolta: «Lombardi ha indicato come auspicabili proprio le aree cacciabili in modo tale che venga “controllata” (leggi “sterminata”) la popolazione di conigli e minilepri» – prosegue Caci.
«Il Parco Alto Milanese – concludono dalla Lav – continua sostanzialmente ad essere utilizzato dai cacciatori come un allevamento di selvaggina da sterminare a costo zero, con la compiacenza del PAM, dei Comuni di Busto Arsizio, Castellanza e Legnano, della Provincia di Varese e della Città Metropolitana di Milano e della Regione Lombardia».
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