Sanremo: da “Oltre il Festival” le pagelle di Luca Mondellini, quarta serata
Siete pronti alla serata finale? Intanto ecco le pagelle delle cover
Ed eccoci alla serata delle cover/duetti. La sera degli azzardi possiamo dire: per molti una notevole qualità, per altri un tentativo “ironico” non venuto benissimo.
Poco show (bello e simpatico il momento tra Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico), Amadeus sempre sul pezzo, Jovanotti carica sempre.
Andiamo per ordine:
Noemi – You Make Me Feel Like a Natural Woman (Aretha Franklin): Questo è un grande classico, coraggiosa la ragazza che nella seconda parte esplode, tirando fuori tutta la sua voce. Peccato che quando canta il suo pezzo questa voce non salti fuori.
Giovanni Truppi – Nella mia ora di libertà (Fabrizio De André) con Vinicio Capossela e Mauro Pagani. Partiamo da un primo dato: portare un brano di De Andre non è facile, specialmente per il pubblico sanremese che purtroppo per queste cose non è mai pronto. L’effetto è un po’ di estraniamento ma complimenti per il coraggio!
Yuman – My Way (Frank Sinatra) con Rita Marcotulli: un azzardo, troppo grande amici miei. È come andare alla fucilazione da solo. Povero Frank.
Le vibrazioni – Live and Let Die (Paul McCartney) con Sophie and The Giants e Peppe Vessicchio: qui il coraggio tutto sommato è stato premiato. Mi sembrano davvero sul pezzo i ragazzi, belli cazzuti, come è giusto che sia con un brano come Live and Let Die. In più vedere sua santità Vessicchio all’Ariston è sempre una grande emozione.
Sangiovanni – A muso duro (Pierangelo Bertoli) con Fiorella Mannoia: Fiorella nazionale arriva a salvare Sangiovanni, ma nemmeno con una rianimazione si riesce a salvare il pischello uscito da Amici. Diciamo che questa è la potenza di Sanremo: mettere insieme due cantanti che mai avrei visto insieme. Mannoia immensa ed elegante, Sangiovanni ne hai di strada da fare!
Emma – Baby one more time (Britney Spears) con Francesca Michielin: un inizio traballante, poi l’esplosione. Hanno osato, anche tanto, e non è andata poi così male, anzi!
Gianni Morandi – Medley con Jovanotti: penso che nessuna descrizione possa restituire la carica di questa performance. Immensi. L’unica cosa negativa: è durato troppo poco, un palleggio Morandi-Cherubini (2 brani a testa) che avremmo voluto all’infinito. La cosa più bella di stasera, senza ombra di dubbio.
Elisa – What a feeling (Irene Cara) da “Flashdance”: vocalmente è pazzesca, lo sappiamo bene, poi con un brano del genere che cosa vogliamo di più? Il tocco della ballerina Elena D’Amario ci piazza una dose di “caricume” aggiuntiva. Una bomba!
Achille Lauro – Sei bellissima (Loredana Berté) con Loredana Bertè: alla fine nella mia testa appare un grande “boh”, sia per la performance che per la scena finale, fatta forse per provare a strappare qualche sentimento di commozione al televoto?! Sono due eccentrici, l’unica differenza che la Bertè è arrivata molto tempo prima. Achille, non hai inventato nulla, diciamo.
Matteo Romano – Your song (Elton John) con Malika Ayane: sorpresa! Non l’avrei mai detto eppure Malika Ayane riesce a valorizzare anche il Tiktoker, complice anche il gran pezzo di Elton John.
Irama – La mia storia tra le dita (Gianluca Grignani) con Gianluca Grignani: “La mia storia tra le dita” di Gianluca Grignani: il pezzo è un gran pezzo, Grignani però esagera, troppo e tutta la magia si perde. Irama vittima della situazione, inizia e finisce da solo sul palco. Occasione sprecata.
Ditonellapiaga e Rettore – Nessuno mi può giudicare (Caterina Caselli): tanta carica anche stasera, stemperato l’entusiasmo non rimane granché. Forse meglio quando cantano Chimica.
Iva Zanicchi – Canzone (Don Backy e Detto Mariano nella versione di Milva): Iva ci fa dimenticare che ha 82 anni. Con la sua grinta conquista tutti.
Ana Mena – Medley con Rocco Hunt: potremmo dire povero Jimmy Fontana e non solo lui. Caciara allo stato puro, avanti il prossimo!
Povero Jimmy Fontana
La rappresentante di lista – Be my baby (The Ronettes) con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra: un gran mix scoppiettante. Che sound e che carica!
Massimo Ranieri – Anna verrà (Pino Daniele) con Nek: cantare Pino è un’altro bell’azzardo, ma qui abbiamo dei pezzi da 90 e il risultato è dei migliori. Bravi, che bomber!
Michele Bravi – Io vorrei, non vorrei ma se vuoi (di Lucio Battisti): sembra che Michele Bravi debba vivere costantemente fustigandosi. Anche in questo caso ha una canzone stupenda e la metti sottoterra. Peccato!
Mahmood e Blanco – Il cielo in una stanza (di Gino Paoli): con un brano così si gioca facile, infatti il risultato finale è pura eleganza, voci che si amalgamano per bene, regalando un momento “etereo”.
Rkomi – Medley Vasco Rossi con Calibro 35: Bha….direi proprio di no. Neanche fare il finto “duro” a torso nudo salva questo medley malmesso.
Aka7even – Cambiare (Alex Baroni) con Arisa: qui abbiamo un brano straordinario di Alex Baroni. Arisa sul pezzo, grinta e voce spettacolari, che salvano pure Aka7even che nel complesso esce bene. Bravi.
Highsnob e Hu – Mi sono innamorato di Te (Luigi Tenco) con Mr. Rain: Tenco non è facile farlo bene, e infatti direi proprio che non ci siamo. Come rovinare un capolavoro, storpiandolo.
Dargen D’Amico – La bambola (Patty Pravo): la versione dance prometteva bene sulla carta, ma poi si sbrodola via. Peccato perché poteva uscire qualcosa di interessante. Ritenta, e sarai più fortunato.
Giusy Ferreri – Io vivrò senza te (Lucio Battisti) con Andy dei Bluvertigo: scegliere Battisti è sempre impegnativo, la Ferreri ci prova (spesso urlando) ma non parte. L’esito è nefasto.
Fabrizio Moro – Uomini soli (Pooh): occasione per ricordare D’Orazio. Moro ci prova, sembra farcela in certi momenti ma poi crolla giù. Esecuzione a sismografo, tirate le somme: “no, dai”.
Tananai – A far l’amore comincia tu (Raffaella Carrà) con Rose Chemical: altro momento per commemorare un’artista scomparso, questa volta la grande Carrà. Un tentativo….riuscito male. Povera Raffaella.
Tirando le somme possiamo dire una grande serata karaoke, coinvolgente e che conquista, con dei picchi alti e dei picchi bassi (specialmente sul finale).
Luca Mondellini
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