I “Triangoli Viola” nei campi di concentramento
Una riflessione di alcuni nostri lettori, dopo il servizio sulle persecuzioni contro i testimoni di Geova
Spettabile redazione, abbiamo letto con soddisfazione l’articolo intitolato: “Giornata della Memoria: “i Testimoni di Geova unici ad essere perseguitati per le loro convinzioni religiose”” pubblicato sul vostro periodico online il 25/01/2022, e volevamo ringraziarvi per quanto scritto.
Essendo Testimoni di Geova, apprezziamo quando le testate giornalistiche dedicano del tempo a scrivere articoli che descrivono la persecuzione subita dai nostri conservi di fede nel periodo nazista.
Tristemente, quanto subito dai “Triangoli Viola” nei campi di concentramento, non è noto alla maggior parte delle persone, proprio perché diverse fonti di informazione lo omettono.
In realtà, i Testimoni di Geova, insieme ai dissidenti politici, sono stati i primi ad essere deportati nei campi di sterminio. Ma con una differenza: avevano la possibilità di essere liberati semplicemente rinnegando la loro fede, con la firma di una abiura.
Come da voi correttamente evidenziato, incredibilmente solo pochissimi di loro firmarono; la maggior parte dei Testimoni non volle neanche dare la parvenza di scendere a compromessi, dimostrando così che la loro fede era più importante della vita stessa.
Tale coraggio ci ricorda ciò che promise Gesù in Matteo 16:25: “Infatti chi vuole salvare la propria vita la perderà, ma chi perde la vita per amor mio la troverà.”
Ci auguriamo che altri giornalisti seguano il vostro encomiabile esempio, affinché le notizie di persecuzione contro le minoranze religiose, che avvengono tutt’ora in certi paesi del mondo, possano essere diffuse e giustamente condannate.
Grazie per il vostro lavoro e la vostra sensibilità.
Cordiali saluti
Christian e Michele Mazzetti
Loris Scalzotto
Andrea Mancuso
Aldo Allocco
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