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A Parabiago due spettacoli teatrali per il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo

Parabiago ha deciso di ricordare le tragedie dell'Olocausto e delle Foibe con due spettacoli teatrali di Davide Giandrini in biblioteca

olocausto

Doppio appuntamento con il teatro a Parabiago per il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo: la città della calzatura ha deciso di ricordare le tragedie dell’Olocausto e delle Foibe con due eventi culturali in biblioteca, per i quali sarà necessario prenotare ed esibire il green pass.

ore 11:00 presso il Cimitero cittadino: momento di raccoglimento,
deposizione di una corona e un breve momento di preghiera presso la chiesetta.

In occasione del Giorno della Memoria, accanto al momento di raccoglimento e alla deposizione di una corona al cimitero cittadino previsti per giovedì 27 gennaio alle 11, venerdì 28 gennaio alle 21 è in programma lo spettacolo teatrale “Dal campo di calcio ad Auschwitz” di Davide Giandrini, autore, poeta e regista teatrale tra i più riconosciuti interpreti di teatro – canzone. Lo spettacolo racconta la storia di Arpad Weisz, famoso atleta e allenatore di calcio degli anni ’30, di origine ungherese, ebreo e divenuto allenatore dell’Inter e del Bologna arrivando a vincere tre scudetti. È la storia di un uomo, come di tanti altri vissuti in periodo nazista, che ha visto stravolgere la propria vita a causa delle leggi razziali, fino ad essere esiliato, assieme alla famiglia, fatto prigioniero e deportato. Sia Arpad, che la famiglia troveranno la morte ad Auschwitz. La narrazione teatrale è accompagnata da alcune video-proiezioni e da musiche originali.

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Sarà sempre uno spettacolo teatrale di Davide Giandrini a celebrare il Giorno del Ricordo, per il quale giovedì 10 febbraio alle 11 è prevista la deposizione di una corona alla presenza dell’Associazione Nazionale “Nastro Verde” che reciterà la preghiera dei Martiri delle Foibe: sempre giovedì 10 alle 21 andrà in scena “Il sentiero del padre, viaggio tra i segreti delle foibe carsiche”, una narrazione poetica e commovente tratta da una storia vera. Il protagonista di questa storia si chiama Francesco: è un bambino di 10 anni nato a Pola, in Italia, nel 1936. Sua madre si chiama Maria. Suo padre Gianni fa il ciabattino. Tra il 1945 e il 1947 Pola è occupata dagli slavi. Rapinano, violentano e infoibano gli italiani. Lo Stato non interviene. Molti hanno deciso di scappare. Maria ha deciso di restare. Il padre, di salvare suo figlio, così Gianni e il piccolo Francesco fuggono nella notte. Con sé non hanno nulla, affronteranno sette giorni di cammino nel sentiero del bosco per salvarsi la vita.

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«La proposta culturale di promuovere due spettacoli teatrali di questo tipo – spiega l’assessore alla cultura Barbara Benedettelli – nasce dal desiderio di dare voce alle storie e alle vite di persone perseguitate e uccise in nome di ideologie. Proporre al pubblico un racconto accompagnato da immagini e musiche permetterà di arrivare ad immedesimarsi emotivamente in quelle storie. L’unico modo per mantenere la memoria di questi massacri è, infatti, riuscire a mettersi nei panni di chi ha vissuto tutto questo e fare di tutto perché non accada mai più!».

Redazione
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Pubblicato il 13 Gennaio 2022
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