Carrefour: chiuso l’accordo con i sindacati, esubero ridotto a 719 dipendenti
L’esubero, che è stato ridotto a 719 dipendenti ( rispetto ai 769 iniziali), sarà gestito unicamente con il criterio della non opposizione. Saranno 106 i punti vendita che saranno ceduti
I sindacati hanno raggiunto un accordo con Carrefour Italia sul piano di incentivazione all’esodo, di non opposizione al licenziamento e sulla tutela delle condizioni di lavoro dei dipendenti che saranno coinvolti nella cessione o nello sviluppo del franchising. Operazione, quest’ultima, che per il momento non si quanto coinvolgerà i punti vendita del territorio dell’Alto Milanese.
Come ci spiega il sindacalista della Uiltucs Zaccaria l’accordo chiuso ieri, 10 gennaio, tra l’azienda e le federazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, «segna il ripristino delle relazioni sindacali e l’avvio di una nuova fare di gestione del piano di rilancio della multinazionale in Italia. In particolare, sono stati firmati due distinti accordi che sanciscono “la lotta al dumping contrattuale e ai contratti pirata” e la comune volontà di concordare gli organici minimi nei punti vendita in gestione diretta, utili ad assicurare condizioni di lavoro di qualità e assistenza adeguata al cliente».
L’esubero, ridotto a 719 dipendenti dai 769 iniziali, sarà gestito unicamente con il criterio della non opposizione a fronte di un incentivo all’esodo. L’intesa prevede percorsi di riqualificazione interna del personale o di ricollocazione presso terzi. «Innovativo – precisa Zaccaria – l’approccio sul tema del franchising in vista della cessione di 106 negozi della rete vendita a terzi operatori commerciali nel 2022. I punti vendita interessati per il momento non si sanno ancora. L’accordo, il primo siglato nel settore della distribuzione commerciale, impegna Carrefour a vincolare nei contratti stipulati con i franchisee all’applicazione dei Ccnl sottoscritti da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, al rispetto delle normative su salute e sicurezza e a prendere i provvedimenti necessari per evitare qualsiasi forma di corruzione».
Nel caso in cui vengano ceduti o affittati a terzi operatori punti vendita a gestione diretta, continuerà ad essere applicata la contrattazione integrativa aziendale e saranno riconosciute in continuità la rappresentanza e le agibilità sindacali. Sono previsti inoltre dei momenti di monitoraggio per l’andamento della rete franchising, informazioni preventive all’apertura di procedure di cessione di rami e la responsabilizzazione di Carrefour qualora le organizzazioni sindacali denuncino il mancato rispetto delle normative da parte del franchisee.
L’impresa si è inoltre impegnata a non prevedere ulteriori affidamenti di attività a terzi. Importante passaggio questo finalizzato ad evitare che il personale Carrefour interessato dai processi di mobilità incentivata possa essere sostituito da personale esterno. «Un passo importante per gestire un piano di ristrutturazione problematico per le ricadute sull’occupazione» commentano i sindacati al termine della trattativa, sottolineando come, per quanto riguarda il franchising e la lotta ai contratti pirata, su richiesta delle organizzazioni sindacali, Carrefour Italia si impegna a inserire clausole contrattuali con gli affiliati in franchising che porti gli stessi ad applicare ai loro dipendenti i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti da Filcams, Fisascat e Uiltucs. «Consideriamo questo impegno – aggiungono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – essenziale per combattere il lavoro povero procurato dai contratti pirata che rappresenta una piaga per l’intero settore del terziario distributivo».
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