Prima campanella del 2022 nell’Alto Milanese, ma gli studenti scioperano: «Serve più sicurezza»
Nelle scuole superiori dell'Alto Milanese gli studenti hanno scioperato per chiedere «due settimane di didattica a distanza o più misure di sicurezza»
Prima campanella del 2022 anche nelle scuole superiori dell’Alto Milanese, che oggi, come nella gran parte della Penisola, sono tornate in classe in presenza per la ripresa delle lezioni. In molte classi, però, diversi banchi sono rimasti vuoti, e non sono solo quelli degli studenti in quarantena: i rappresentanti degli istituti Galilei, Bernocchi e Dell’Acqua di Legnano e Maggiolini di Parabiago hanno infatti scioperato nella mattinata di lunedì 10 gennaio ritrovandosi in via Diaz a Legnano, davanti all’IS Dell’Acqua e all’ISIS Bernocchi, per chiedere «due settimane di didattica a distanza o più misure di sicurezza».
«Vogliamo direttive sicure, non quelle che ci hanno dato negli ultimi mesi – spiegano gli studenti -. Chiediamo una fornitura di mascherine FFP2, nei mesi scorsi ci sono state date mascherine inutilizzabili. Chiediamo che siano scaglionate di più entrate e uscite e che sia utilizzata la didattica a distanza almeno per due settimane in modo tale da fare abbassare la curva dei contagi e permettere ai ragazzi di vaccinarsi. La scuola in presenza è fondamentale ma meglio la didattica a distanza adesso che più avanti, quando l’anno sarà nel clou e saremo più vicini agli esami di Stato».
Tante le perplessità degli studenti, a partire dai «pullman strapieni, con poche corse e orari che coincidono nelle diverse scuole con più istituti che si ritrovano compressi nello stesso mezzo». «A scuola – aggiungono i ragazzi -, la situazione è abbastanza critica anche a livello di contagi. La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro ma non tutte le esigenze sono state soddisfatte: se prendiamo il Covid al di fuori della scuola è una nostra responsabilità, a scuola non dovrebbe succedere».
La protesta secondo i rappresentanti degli studenti ha avuto un buon seguito: «Ci sono parecchie assenze, molte causate dalla DAD e quindi legate alle quarantene, ma molte altre causate dallo sciopero – sottolineano i ragazzi -: per non creare assembramenti all’esterno, la richiesta è stata quella di protestare semplicemente non presentandosi a scuola e ci sono istituti in zona dove i presidi stessi hanno mandato via gli studenti per sostenere protesta, purtroppo non approvata da tutti i professori». E anche se da domani si torna in classe, gli studenti continueranno a far sentire la propria voce: «Rientreremo a scuola, anche perché la nostra non è una protesta contro la scuola, ci appelliamo ad ATS e Ministero della Salute – concludono i ragazzi, che rinnovano l’appello ai coetanei a vaccinarsi per tenere al sicuro sé stessi e i propri cari -: porteremo però avanti questa protesta per far sentire la nostra voce».
Presidi e docenti, pur sottolineando le difficoltà gestionali e le assenze tra alunni (50% solo al Dell’Acqua) e personale (tra il 5 e il 10%) ridimensionano la situazione e ribadiscono come la scuola, con norme ferree, sia un luogo sicuro.
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