La corsa al tampone a Legnano crea code anche di 4 ore per fare il test
Code all'ospedale vecchio ma anche nelle farmacie per eseguire un tampone. I consiglieri regionali del PD parlano di caos
«Se ha la prenotazione, segua la linea gialla, altrimenti deve mettersi in questo parcheggio… ma guardi che l’attesa è di quattro ore. Altri luoghi per i tamponi sono ad Abbiategrasso, Milano e Gorla Maggiore». Queste indicazioni, oggi, mercoledì 22 dicembre, venivano ripetute come un ritornello dal personale che, all’ingresso del vecchio ospedale, accoglieva gli automobilisti per sostenere il test del tampone anti covid. C’era chi sbarrava gli occhi sorpresi, chi faceva inversione e se ne andava, chi diligentemente si metteva in fila nella lunga coda di auto presenti nel parcheggio.
La corsa al tampone anche a Legnano sta creando disagi che potrebbero crescere ulteriormente se le imminenti decisioni del governo dovessero rendere i test obbligatori per alcune situazioni e categorie di persone.
E’ possibile consultare in ogni momento le farmacie che effettuano il servizio dei tamponi antigenici rapidi, attraverso il sito della Federfarma Lombardia, cliccare qui
Testimonianze raccolte in questi giorni confermano code in tante farmacie che dispongono del servizio dei tamponi. Mentre altre riferiscono che in diverse farmacie sono esauriti i kit del fai-dai-te per verificare il proprio stato di salute.
Tutte situazioni che stanno agitando la politica. Oggi, infatti, Fabio Pizzul e Paola Bocci, capogruppo e consigliera regionali del Pd hanno parlato di caos a Milano: «Non solo code di ore al freddo, ma adesso molte persone vengono addirittura respinte perché i punti tampone indicati dalla Regione sono già saturi con gli appuntamenti dei non vaccinati che necessitano di Green pass. Anche in farmacia le code sono lunghissime e chi deve rientrare dalla quarantena con tampone negativo non sa più come fare. Com’è possibile che dopo quasi due anni di pandemia siamo tornati a questa situazione di caos?”
«Regione Lombardia deve ampliare l’offerta di tamponi – la loro indicazione – e stabilire anche le priorità, perché chi si è vaccinato regolarmente non può trovarsi di fronte a mille difficoltà e in alcuni casi respinto, rispetto a chi ancora non lo è e ha prenotato slot liberi. A farne le spese, tra l’altro, spesso sono gli studenti con urgenza di dimostrare di essere negativi, quando in classe si verifica un caso di positività, per non portare il contagio anche in famiglia, e ora hanno grandissime difficoltà ad accedere ai punti tampone».
«Insomma – la loro conclusione -, adesso anche le sedi predisposte ad hoc per l’utenza scolastica, che, da disposizioni regionali, dovrebbero essere ad accesso libero, sono di difficile fruizione: succede pure che ragazzi e famiglie vengano respinti tout court o finiscano in coda se si presentano senza prenotazione, con il rischio di aspettare per nulla».
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