L’augurio di Confartigianato Imprese Alto Milanese: “Dal 2022 elementi di positività e un cambio di passo”
Il messaggio lanciato dal presidente di Confartigianato Alto Milanese Gianfranco Sanavia in occasione della chiusura dell’anno.
“Vogliamo un Paese che sostenga convintamente il nostro impegno a costruire il futuro. Senza imprese non c’è sviluppo, non c’è crescita e quindi non c’è futuro”. È il messaggio lanciato dal presidente di Confartigianato Alto Milanese Gianfranco Sanavia in occasione della chiusura dell’anno.
“Vediamo le condizioni per agganciare la ripresa, è necessario fare leva sui punti di forza del paese, puntando sulle micro e piccole imprese, il 94% del sistema produttivo, che contribuiscono a fare dell’Italia la seconda manifattura d’Europa dopo la Germania. Paghiamo troppe tasse, quasi 18 miliardi in più rispetto alla media dell’Eurozona, e in modo troppo complicato: ben venga, quindi, l’accordo raggiunto tra i partiti della maggioranza – continua il presidente di Confartigianato Alto Milanese – che rappresenta la giusta direzione per aggredire la pressione fiscale e semplificare la vita delle imprese. Riteniamo infatti corretto che la riduzione dell’IRPEF riguardi tutte le forme di reddito in cui è essenziale la componente lavoro. E consideriamo altrettanto indispensabili l’introduzione della tassazione proporzionale del reddito d’impresa per ditte individuali e società di persone e il superamento dell’IRAP per le piccole imprese”.
Dopo due anni che hanno visto il paese fronteggiare la crisi legata alla pandemia da Covid-19, i dati suggeriscono che l’Italia è resiliente: “il mondo della piccola impresa diffusa ha affrontato con coraggio e resilienza questa durissima prova, confermando il suo ruolo di ossatura delle comunità territoriali e di ancora per la tenuta sociale”.
Ma i problemi certamente non mancano, come sottolinea Sanavia: “I rincari del 35,2% in un anno delle materie prime non energetiche impattano sulle nostre attività e anche sul fronte dell’energia elettrica servono riforme strutturali perché le piccole imprese italiane pagano il prezzo più alto d’Europa, il 23 per cento in più della media dell’eurozona. Non solo, a causa di una profonda iniquità nell’attribuzione degli oneri generali di sistema, meno consumano, più pagano: bisogna eliminare queste distorsioni!”.
“L’auspicio – conclude il presidente Sanavia – è che il 2022 possa portare elementi di positività e un cambio di passo, anche rispetto a molte inefficienze che le nostre imprese si trovano ad affrontare quotidianamente. Come Associazione, la nostra attività di supporto alle aziende non si è fermata e continuerà con maggiore determinazione nei prossimi mesi, rimanendo un riferimento di caparbietà e tenacia, virtù necessarie per volgere al meglio anche le circostanze più imprevedibili”.
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