Illeciti nella gestione dei rifiuti a Rho: condannato Angelo Paparazzo. Il Tribunale dà ragione al Comune
L’attività illecita perpetrata negli anni ha portato a realizzare e gestire di fatto una discarica di rifiuti in assenza di autorizzazione
Una condanna a più di 3 anni di reclusione, 20mila euro di ammenda, il pagamento delle spese processuali, il risarcimento di oltre 655mila euro al Comune di Rho oltre alla confisca dei capannoni e di mezzi trovati all’interno dell’area utilizzati per l’attività illecita: questi i contenuti della sentenza della causa penale vinta dal Comune di Rho contro Angelo Paparazzo, titolare della ditta Scavil srl.
Su di lui ricadevano ben 9 capi d’imputazione tra cui attività illecita di gestione di ingenti quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi all’interno del complesso industriale compreso tra via Boiardo e la via Ciro Menotti di Rho. L’attività illecita perpetrata negli anni ha portato a realizzare e gestire di fatto una discarica di rifiuti in assenza di autorizzazione.
Tra i rifiuti sono stati trovati latte di vernice, olio esausto, rifiuti di attività di sgombero e di costruzione e demolizione come macerie, terre di scavo, rifiuti di legno, rifiuti ferrosi, imballaggi in plastica. In alcuni casi tra oggetti di sgombero provenienti da abitazioni milanesi sono stati trovati gli indizi che hanno ricondotto all’indagato, poi condannato, Paparazzo.
“Dopo anni di indagini e verifiche, Paparazzo è stato condannato mettendo così fine ad un lavoro complesso e anche pericoloso a causa delle caratteristiche del soggetto che aveva già precedenti penali – dichiara il comandante Antonino Frisone -. Ringrazio per la collaborazione i Carabinieri Forestali e il Commissariato di Polizia di Rho-Pero. Il risultato è stato raggiunto grazie al coraggio e alla tenacia dei nostri agenti in particolare da Nunziatina Ricciardo e prima da Franco Gardelli”.
“Sono molto soddisfatto per la sentenza del tribunale, che riconosce in pieno quanto da noi richiesto grazie al lavoro svolto dalla nostra Polizia Locale – afferma il Sindaco Andrea Orlandi -. L’indagine ha visto in campo la Polizia Locale insieme all’Ufficio Ecologia comunale e alle Forze dell’Ordine, tra cui i Carabinieri Forestali guidati dal Maresciallo Giovanni Pica. Un risultato che parte da lontano grazie alla tenacia del nostro Comando e alle scelte dell’ex sindaco Pietro Romano, nominato da un certo punto in avanti custode del bene. Si chiude con successo un’attività di alta complessità giudiziaria. Spetta ora a noi procedere al recupero dei rifiuti e al loro corretto smaltimento”.
Come segnalato anche da molti cittadini, il deposito di rifiuti aveva raggiunto ormai una situazione di definitività provocando un forte degrado del sito. L’accumulo continuo dei rifiuti in totale disprezzo delle norme ambientali aveva portato il parziale crollo del muro di recinzione in corrispondenza della via Boiardo. A questo si aggiunge anche l’attività illecita di appiccare il fuoco per bruciare i rifiuti.
A niente erano valse una condanna nel 2015 per abbandono illecito di rifiuti e la successiva ordinanza sindacale emesse dal Comune di Rho che ordinava al Paparazzo di provvedere alla rimozione, al recupero e allo smaltimento dei rifiuti depositati nel piazzale di via Boiardo.
Le indagini e i controlli, iniziati già nel 2011 insieme all’allora Commissario di Polizia di Stato Carmine Gallo, non si sono mai fermati e sono stati utilizzati anche servizi di video sorveglianza privati.
I danni patrimoniali subiti dal Comune di Rho ammontano a oltre 43mila euro corrispondenti ai costi che il Comune ha già sostenuto per mettere in sicurezza l’area e per verificare (caratterizzazione) dei rifiuti presenti nell’area. Oltre alla previsione di spesa totale per lo smaltimento dei rifiuti di euro 612mila come preventivato e documentato che grava sul Comune in qualità di custode e destinatario dei beni confiscati, lo smaltimento dei rifiuti e il ripristino dei luoghi a cui si aggiungono anche 500 euro come danni d’immagine per un totale complessivo di 655.610,97.
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