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“Ti racconto la storia del nonno – Il partigiano Moroni”, un libro della nipote Michela per il centenario della nascita

Il romanzo storico e’ ambientato principalmente a San Lorenzo di Parabiago, paese natale di Moroni, e a Legnano, durante la Resistenza

partigiano Moroni

Pio Vittorio Moroni, che ha preso parte attiva alla Resistenza Partigiana in Italia con la 182esima Brigata Garibaldi Mauro Venegoni di Legnano, deceduto nel gennaio 2017, rivive oggi, 11 dicembre, suo centesimo compleanno, in un libro “Ti racconto la storia del nonno – Il partigiano Moroni” edito da Evoé Edizioni, firmato dalla nipote Michela Bosani Moroni.

Addio a Pio Vittorio Moroni, il ricordo della nipote

Il romanzo storico, non una biografia, e’ ambientato principalmente a San Lorenzo di Parabiago, paese natale di Moroni, e a Legnano, durante la Resistenza. Racconta la nipote Michela: «Ho deciso di scrivere questo libro per omaggiare la memoria di mio nonno nel centenario della sua nascita. È stato una figura fondamentale per la mia sfera affettiva e con il suo esempio mi ha tramandato valori fondamentali. Il primo modo per rendergli omaggio è stato chiamare mio figlio con il suo nome, Vittorio. Il mio più grande desiderio però era quello che la sua storia venisse conosciuta e compresa».

Moroni è nato negli anni ‘20 in un mulino a San Lorenzo di Parabiago e dopo un’infanzia felice si ritrovò arruolato durante la seconda guerra mondiale: «Mio nonno – spiega ancora Michela – era un pensatore autonomo, critico e libero nello spirito. Si adattò alla vita da soldato per sopravvivere e per non causare problemi alla propria famiglia, ma non condivise mai il pensiero unico imperante dell’epoca. Ebbe un comportamento retto, ma patì molto la distanza da casa e trascorreva ore a scrivere lettere per comunicare con la propria famiglia e lenire la nostalgia. Dopo l’armistizio di Cassibile divenne uno sbandato, con un viaggio denso di peripezie tornò a casa dove scoprì di essere in pericolo. Conobbe la realtà partigiana e riconobbe sé stesso nei valori di quella corrente di pensiero. Aderì quindi al movimento diventandone parte attiva. Più volte rischiò la vita senza scendere a compromessi. Sopravvisse a quel quinquennio devastante per il mondo intero portando con sé i traumi di ciò che aveva vissuto. I mostri del passato, tornarono a fargli visita diverse volte per il resto della sua vita.

«Quando la guerra terminò – conclude Michela – , trovò l’amore e costruì la propria famiglia lavorando duramente. Sapeva che ciò che appariva normale e semplice in realtà non è scontato perché la vita può cambiare da un momento all’altro in modi imprevedibili. Lui rappresentò per noi tutti la colonna portante e raccontare la sua storia nelle pagine di un libro, mi ha permesso di non disattendere le sue aspettative per cui la storia va raccontata affinché non cada nell’oblio».

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Pubblicato il 11 Dicembre 2021
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