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Rescaldina, una serata per parlare della situazione nel Mediterraneo con ResQ

L'auditorium di Rescaldina martedì 23 dicembre alle 20.45 farà da cornice ad un incontro con ResQ, la onlus nata nel 2020 per salvare vite nel Mediterraneo

migranti

Una serata per parlare della situazione nel mar Mediterraneo e del dovere umano di salvare vite. L’auditorium di Rescaldina martedì 23 dicembre alle 20.45 farà da cornice ad un incontro con ResQ, la onlus nata nel 2020 per volontà di un gruppo di amici, professionisti di varia natura che, stanchi di vedere morire migliaia di migranti nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo cercando per sé e per i propri figli un domani migliore, hanno deciso di rompere il muro dell’indifferenza e provare a mettersi in gioco, con un unico obiettivo: restare umani.

L’esperienza di ResQ approderà a Rescaldina insieme all’equipaggio di terra di Saronno che, appunto da terra, sostiene le missioni della nave ResQ. A portare la voce della onlus in paese saranno i vicepresidenti di ResQ Corrado Mandreoli e Lia Manzella, «grandi persone che dedicano un impegno quotidiano al tema – come sottolinea il sindaco Gilles Ielo -, che riusciranno a farci meglio comprendere cosa sta succedendo e come la questione vada oltre i confini e le leggi degli Stati, ma interessi diritti e valori dell’uomo».

«Il manifesto di ResQ – aggiunge il primo cittadino -, l’associazione che ha come presidente onorario Gherardo Colombo, recita “Vogliamo fermare queste stragi. Mai, nella storia, si sono contate così tante vittime nella rotta migratoria tra Africa e Europa. Gli SOS di chi naufraga si perdono tra le onde, e la gente muore. Il Mediterraneo, per secoli culla di civiltà e patrimonio di culture e visioni, oggi è diventato cimitero di persone alla ricerca di un futuro migliore. Noi vogliamo bloccare queste stragi che, spesso nell’indifferenza, continuano inesorabilmente ad avvenire nel nostro mare. Vogliamo salvare la vita di ogni uomo, donna, bambino che migra verso il nostro continente, a prescindere dalla nazionalità, dalla religione e dai motivi che li spingono a farlo. Vogliamo ribadire l’obbligo morale di rispettare la vita”. Ognuno di noi, nel suo piccolo può fare qualcosa affinché il mare non sia più teatro di tragedie e ne parliamo anche a Rescaldina, dove non ci sono spiagge e non ci sono sbarchi, ma c’è la consapevolezza che non si può restare indifferenti».

Redazione
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Pubblicato il 18 Novembre 2021
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